Bilbao Calling -7

Iraola e Raul prima di Athletic-Schalke, Europa League 2012

 

La terza parte del viaggio verso Bilbao oggi si occupa del San Mames, La Catedral ovvero lo stadio che non c’è più e che si è trasformato in un impianto super moderno. 
Sono cambiate tante cose a Bilbao. C’è il Guggenheim, la città ha modificato il suo essere e anche l’Athletic ha accettato di avere uno sponsor stampato sulle maglie.
Ma il San Mames è comunque qualcosa di magico e chi ci entra per la prima volta ne rimane affascinato.
C’è un gesto che ho sempre ammirato e che fa capire molto dell’Athletic e della sua gente.
Nella tribuna del vecchio San Mames* era posizionata una statua del Pichichi, al secolo Rafael Moreno Aranzadi, ovvero il centravanti simbolo del Bilbao nei primi del Novecento: a lui è intitolato il titolo di capocannoniere della Liga spagnola.
L’ofrenda a Pichichi è un gesto di rispetto con cui, i capitani della squadre ospiti che giocano per la prima volta al San Mames, omaggiano la statua di Aranzadi posando un mazzo di fiori ai piedi della statua stessa e tutto lo stadio applaude.

Ci facciamo raccontare cosa è il San Mames attraverso le parole del giornalista basco Santiago Segurola.

Mio padre nacque il 29 dicembre 1912, quattro giorni prima che iniziassero, accanto ad una piccola chiesa alla periferia di Bilbao, i lavori per la costruzione dello stadio dell’Athletic. Era un campo senza molte pretese. Il calcio non era ancora praticato a livello professionistico. Non esisteva la Liga de España. All’epoca si disputava solo un gran torneo, la Copa del Rey de España. La chiesa era dedicata a San Mamés, il martire che sapeva domare i leoni. Lo stadio ne ha preso in prestito il nome. Da allora è chiamato San Mamés, sebbene tra gli appassionati sia anche conosciuto come La Catedral. L’appellativo non è ironico. Non si deve alle sue umili origini, né alla vicinanza con la piccola chiesa. È diventato La Cattedrale perché non c’è stato stadio più rispettato in tutta la Spagna e perché, al tempo stesso, nessuno stadio è stato più rispettoso delle tradizioni del calcio.
Non è stato di certo lo stadio più bello, ma certamente quello con più carattere. È stato ampliato sette volte, acquisendo forme strane e irregolari, che lo hanno reso ancor meno bello ma più umano. Lo stadio ha servito egregiamente l’Athletic e i suoi tifosi. Ha visto epoche d’oro e momenti drammatici. […]
Nato modestamente, muore come La Catedral del calcio.
Santiago Segurola, giornalista

 

 

*Nella nuova Catedral, la statua del Pichichi è a bordo campo.

 

Srna e Gurpegui, prima di Athletic -Shakhtar Champions League 2015

 

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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