Diario #7 – Tutto il resto è noia

Il resoconto della giornata #7 – Tutto il resto è noia

Tre match e la noia la fa da padrona. Portogallo e Marocco giocano il match pennichella, quello delle 14, a seguire il match del tè tra Uruguay e Arabia.
Il consueto programma termina con l’inedito Iran-Spagna.
Due partite su tre sono state di una noia mortale. Poco gioco, pochissimo spettacolo, pochi gol.

CRISTIANO E NIENTE PIU’

Prendete il calciatore più forte del mondo, dategli un pallone (al massimo due) e poi rintanatevi nella vostra metà campo.
Con un pizzico di buona sorte e con un paio di parate del vostro portiere, potreste anche portare a casa un risultato positivo.
Tutto questo per riportare la cronaca fedele di Portogallo-Marocco.
Un gol del solito, inossidabile e anche noiosissimo, Cristiano Ronaldo che inzucca un pallone rischiando il suo faccino molto fotogenico. Siamo al 4′.
La partita del Portogallo finisce qua.

Il Marocco gioca e meriterebbe qualcosa di più ed è Rui Patricio a salire in cattedra e salvare a più riprese la porta lusitana.
Finisce 1-0, Marocco eliminato più dall’autogol del match precedente contro l’Iran che non da Ronaldo e co.

GARRA E VINCI

La garra, la grinta, e poco altro.
Attaccanti abulici, poche idee e una sofferenza esagerata per aver ragione della modesta Arabia Saudita. Tutto questo è stato l’Uruguay, oggi in quel di Rostov.
I sauditi dal canto loro ci hanno provato con scarsa qualità e convinzione e Muslera non ha dovuto compiere parate complicate.
Il gol che decide il match è una uscita a vuoto del portiere saudita, Suarez ne approfitta e deposita comodamente in rete per il gol vittoria.

Certo è che ci vorrà ben di più e ben di meglio per affrontare la seconda fase ad eliminazione diretta, sperando di vedere una squadra diversa: il potenziale c’è, Cavani e Suarez sono un patrimonio che poche squadre possono vantare e la difesa con Godin e Gimenez è ben attrezzata.
Esce senza particolari sussulti l’Arabia. Vista in amichevole contro gli Azzurri sembrava un morbido sparring partner e i fatti hanno confermato l’impressione scaturita dal match di San Gallo.

CINEMA IRANIANO

Un primo tempo di difesa ad oltranza. Una resistenza a tratti eroica, con un muro eretto davanti all’estremo difensore Beiranvand.
Un cinematografo degno della grande tradizione iraniana con interventi plastici e perdite di tempo, calzettoni che vengono aggiustati, scarpe che si slacciano, rimesse dal fondo che diventano un racconto lungo un giorno.
Il tempo passa, la Spagna si innervosisce, Diego Costa diventa irascibile nei confronti del dinoccolato portiere iraniano.

Ogni tanto l’Iran si affaccia timidamente dalle parti di De Gea ma il buon Sardar Azmour è troppo solo e non riesce ad avere la meglio sulla coppia Piqué-Ramos.
L’arbitro uruguaiano (perché un arbitro madrelingua spagnola?) altrettanto cinematograficamente e platealmente (in alcune situazioni) si adegua all’andazzo e gestisce male alcune situazioni, con il piglio tragico di forte con i deboli e debole con i forti.

Il fischio finale del primo tempo fa felice l’Iran che parte più spavaldo e sfiora la rete con una botta in mischia di Karim.
Poi ecco la Spagna con una rete tanto voluta quanto fortunata: rimpallo vincente e Diego Costa fa 3 in 2 in partite.
L’Iran pareggia ma l’arbitro annulla per fuorigioco. C’è ancora il tempo per qualche occasione ma finisce come tutti i film della cinematografia iraniana: sguardo triste in macchina, nero.

L’Iran nelle sette partite contro squadre europee nella storia dei mondiali è 0-7.
La Spagna festeggia la 400esima vittoria della sua storia.

I TABELLINI

 

PORTOGALLO-MAROCCO 1-0 (primo tempo 1-0)
Rete: Ronaldo (P) al 4’ p.t.
PORTOGALLO (4-4-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, Guerreiro; Bernardo Silva (dal 14’ s.t. Gelson Martins), William Carvalho, Moutinho (dal 43’ s.t. Adrien Silva), Joao Mario (dal 25’ s.t. Bruno Fernandes); Gonçalo Guedes, Cristiano Ronaldo
A disposizione: Beto, Anthony Lopes, Bruno Alves, Manuel Fernandes, André Silva, Ruben Dias, Ricardo, Mario Rui, Ricardo Quaresma.
Allenatore: Fernando Santos.

MAROCCO 
(4-3-3): El Kajoui; Dirar, Benatia, Da Costa, Hakimi; Boussoufa, El Hamadi (dal 41’ s.t. Harit), Belhanda (dal 30’ s.t. Carcela); N. Amrabat, Boutaib (dal 25’ s.t. El Kaabi), Ziyech

A disposizione: Bounou, Tagnaouti, Mendyl, Saiss, Fajir, En Nesyri, Bouhaddouz, S. Amrabat.
Allenatore: Renard.

ARBITRO
: Geiger (Usa).

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URUGUAY-ARABIA SAUDITA 1-0 – (primo tempo 1-0)
Rete: Suarez (U) al 23’ p.t.
URUGUAY (4-4-2): Muslera; Varela, Gimenez, Godin, Caceres; Sanchez (dal 37’ s.t. Nandez), Vecino (dal 13’ s.t. Torreira), Bentancur, Rodriguez (dal 13’ s.t. Laxalt); Suarez, Cavani. 
A disposizione: Campana, M. Silva, G. Silva, Pereira, Coates, De Arrascaeta, Stuani, Gomez, Urretaviscaya).
Allenatore: Tabarez.
ARABIA SAUDITA (4-5-1): Alowais; Alburayk, Os. Hawsawi, Albulayhi, Alshahrani; Bahbri (dal 30’ s.t. Kanno), Alfaraj, Otayf, Aljassam (dal 44’ p.t. Almoqahwi), Aldawsari; Almuwallad (dal 33’ s.t. Alsahlawi).
A disposizione: Almuaiouf, Almosaleim, Alarbi, Om. Hawsawi, M. Hawsawi, Alkhaibri, Alkhaibari, Asiri Alshehri.
Allenatore: Pizzi.
ARBITRO: Turpin (Francia)

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IRAN-SPAGNA 0-1 (primo tempo 0-0) 
Rete: Diego Costa (S) al 9′ s.t.
IRAN (4-5-1): Beiranvand; Razaeian, M. Hosseini, M. Pouraliganji, Hajisafi (dal 23′ st M. Mohammadi); Ebrahimi, Ezatolahi, Ansarifard (dal 29′ st A. Jahanbakhsh), Taremi, Amiri (dal 41′ st Ghoddos); Azmoun.
A disposizione: Rashid, Abedzadeh, Torabi, Shojaei, Khanzadeh, P. Montazeri, Reza, Dejagah, Abedzadeh, R. Cheshmi.
Allenatore: Queiroz.SPAGNA (4-2-3-1): De Gea; Carvajal, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Iniesta (dal 26′ s.t. Koke); Silva, Isco, Vazquez (dal 33′ s.t. Asensio); Diego Costa (dal 44′ s.t. Rodrigo).
A disposizione: Kepa, Reina, Nacho, Saul, Thiago, Odriozola, Azpilicueta, Monreal, Aspas.

Allenatore: Hierro.

ARBITRO: Cunha (Uruguay).

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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