Europei 2016 – Prima fase e futuro prossimo

Gareth Bale


Il primo campionato Europeo esteso a 24 squadre ha concluso la sua prima fase.
Una prima fase piuttosto noiosa, con poche partite realmente indimenticabili (su tutte Belgio-Italia e Croazia-Spagna) e una formula che faceva discutere prima della partenza e che ha dimostrato tutta la sua debolezza durante la terza giornata, quella degli scontri in contemporanea tra le partite dello stesso gruppo.
Se da un lato la contemporaneità garantisce una certa regolarità, il ripescaggio delle quattro migliori terze ha consegnato un matchday 3 veramente deludente.
Tutti con la calcolatrice, tutti a far di conto, tutti pronti con un gol a essere qualificati.
Con 3 punti si può passare il turno: roba che al primo turno, la nostra nazionale era praticamente dentro alle sedici qualificate. Insomma, la formula non ha convinto.

Non ha convinto nemmeno troppo il tabellone che si va a comporre dopo il primo turno. Qui c’è in gioco essenzialmente il fattore sorpresa: chi poteva immaginare Spagna seconda, Galles e Ungheria prime e Inghilterra seconda?
Sbilanciatissimo, il tabellone dice che la parte sinistra sembra una morbida discesa verso la finale con Croazia e Belgio facili semifinaliste mentre dall’altra parte si sta per scatenare una vera e propria battaglia tra Germania, Italia, Spagna, Inghilterra e Francia.
Insomma, chi ha definito il tutto, forse non poteva immaginare il rimescolamento, le difficoltà di alcune squadre e il livellamento generale (che tende sempre più verso il basso).
Una piccola nota che fa capire come l’ingranaggio sia facilmente modificabile. Prendiamo il caso Italia.
Gli azzurri che hanno vinto il loro girone si troveranno di fronte la Spagna in uno scontro altamente complicato.
Sarebbe bastato un pareggio con la Svezia (e la relativa sconfitta con la Rep. d’Irlanda) e i nostri starebbero comodamente seduti in attesa di un ottavo contro l’Ungheria con vista sui quarti dove ci sarà la vincitrice del derby britannico tra Galles e Nord Irlanda.
Eder non segnava da sei mesi. Ha scelto il momento sbagliato. 

Questa è anche l’edizione in cui le difese hanno la meglio sugli attacchi. Media goal bassissima (1,92 a partita): era dal 1992 (nella fase a gironi) che non si segnava così poco ma le squadre erano solo 8.
Mentre, in generale, l’edizione meno prolifica resta quella del 1980 con una media di 1,93 a partita.

Le delusioni

Innanzitutto il calcio dell’est paga clamorosamente dazio: Russia inguardabile, Ucraina disastrosa, Rep. Ceca impalpabile, Romania inconsistente: tutte vanno a casa dopo tre partite da dimenticare o quasi.
L’Albania è stata coraggiosa e avrebbe meritato maggior sorte ma soprattutto in fase offensiva la squadra albanese è sembrato veramente poca roba: De Biasi comunque ha compiuto un miracolo e a lui vanno i complimenti per un risultato comunque storico.

Non mi è piaciuta nemmeno l’Austria che era stata protagonista delle qualificazioni. Deludente Alaba, deludente Januzovic, deludentissimo Arnautovic.
Peccato.
Deludente la Turchia di Terim, tradita dai suoi giocatori simbolo Arda Turan e Cahlanoglu. I turchi hanno dimostrato poco, e non è bastato lo scatto d’orgoglio nella terza partita contro la Rep. Ceca per passare il turno in un girone così attrezzato.

Ibra al passo d’addio con la Svezia

Non avevo dubbi sulla pochezza della Svezia. Ibrahimovic non ha brillato e gli svedesi se ne sono tornati a casa dopo tre partite. Proprio alla fine del torneo, Ibra ha dichiarato di voler concludere la carriera con la nazionale svedese. Un brutto modo di far calare il sipario.
Non mi è piaciuta la Francia, checchè se ne dica: non hanno brillato le stelle, Deschamps ha fatto fatica a dare un gioco e un’identità ai padroni di casa creando più di un equivoco in mezzo al campo dove Matuidi e Pogba sono stati poco incisivi.
Da rivedere subito nel primo impegno, non proibitivo, contro la Rep. d’Irlanda.

Non mi è piaciuta l’Inghilterra. Eterna incompiuta delle competizioni internazionali, la nazionale dei tre Leoni ha vivacchiato in un girone che doveva vincere e che invece ha evidenziato i limiti di una squadra in difficoltà. Il più in difficoltà di tutti mi è sembrato Roy Hodgson che, con tante scelte a sua disposizione, ci ha messo del suo per sbagliare tutto il possibile.

Deludente il Portogallo. Inutile nascondersi dietro un dito. Interessanti alcune nuove leve (Renato Sanches, Raphael Guerreiro) ma Cristiano Ronaldo si dovrà necessariamente caricare sulle spalle il peso di tutto un paese e di dieci compagni che nelle prime tre partite hanno reso poco o niente.
Tanto gioco creato, tante occasioni, pochi gol se si esclude l’ultima partita con l’Ungheria: Ronaldo ha suonato la carica ma dopo il 2-3 subito la sua faccia la diceva lunga su cosa pensa di questa nazionale.
Ha pesato sulla classifica, il rigore sbagliato da Cr7 contro l’Austria. Con una vittoria lo scenario sarebbe stato diverso.
Cristiano Ronaldo continua imperterrito nella sua demolizione di record: con la doppietta contro l’Ungheria salgono a 4 le manifestazioni europee in cui il fenomeno ha segnato; 8 goal ad uno solo da Michel Platini che ne segnò 9, tutte nella medesima edizione (Francia 1984).
Suo il goal più bello fino ad ora, a mio avviso, tra tutti quelli segnati e che si possono rivedere e votare qui.

Non mi è piaciuto il Belgio. Mi aspettavo una squadra diversa e invece la batosta contro l’Italia ha evidenziato tutti i limiti del gruppo allenato da Wilmots.
Troppe individualità che cozzano l’una con l’altra, giocatori che improvvisano molto e soprattutto tanto talento che non riesce a essere convogliato nella maniera giusta.
Wilmots ha preso una lezione da Conte nella prima partita e contro l’Irlanda ha saputo correggere il tiro.
Resto sempre convinto che Lukaku abbia bisogno di un compagno d’attacco.
In soccorso dei Diavoli Rossi, il tabellone. Ungheria subito ed eventualmente la vincente di Galles e Irlanda del Nord nei quarti. Occasione succulenta.

Le note positive

Perisic, Rakitic e Modric

La Croazia è stata la squadra che mi ha impressionato di più. Sul valore del centrocampo croato sono state spese molte parole: il reparto è zeppo di grandi campioni pronti a grandi risultati. Poco da dire.
Modric, Rakitic e Perisic sono giocatori di categoria superiore.
Non so quanta farina sia del sacco di Ante Cacic ma tant’è, la squadra gira e adesso c’è l’ostacolo Portogallo.

Eder esulta dopo il goal alla Svezia

L’Italia è tra quelli che stan sospesi. Siamo “brutti, sporchi e cattivi” non siamo nati per incantare né per proporre bel gioco ma intanto abbiamo vinto un girone che ci vedeva come seconda forza.
Se la vittoria con il Belgio ci ha dato grande visibilità e consapevolezza dei nostri mezzi (anche se non dimentico la sofferenza patita), la partita contro la Svezia ha segnato un passo indietro nel cammino azzurro.
La partita con la Rep. d’Irlanda non la considero. Inutile ai fini della qualificazione, è servita solo a Conte per capire su quali giocatori può contare eventualmente in caso di bisogno. (credo pochi)
Le previsioni di inizio torneo (unite alle defezioni) parlavano chiaro: squadra di lotta più che di governo, speculativa più che propositiva.
Se dobbiamo “fare la partita” sono guai, se possiamo attendere e ripartire, le cose si mettono decisamente bene.
Ecco perché dico che contro la Spagna possiamo fare risultato e passare il turno.

Delle big rimanenti, Germania e Spagna, mi sono sembrate forti (più la Germania) ma con diverse amnesie che ad alti livelli si pagano.
La Germania ha una vasta quantità di soluzioni offensive, ha Neuer e in tre partite ha subito 0 goal. Segnali importanti. Muller, peraltro, non si è ancora sbloccato.

La Spagna non mi convince del tutto. De Gea non vale il Casillas 2012, Piqué e Sergio Ramos hanno qualche defaillance e la differenza continua a farla Iniesta. Se gira lui la Spagna vince, se lui è in serata così così, la Spagna perde. Semplice, ma reale.
Morata è entrato in condizione ora, ma la nostra difesa dovrebbe conoscerlo a menadito.
Ripeto, dico Italia e non solo per campanilismo.

Gli outsider


Le sorprese vengono da lontano. L’Islanda con un gioco semplice, scolastico, ma terribilmente efficace, ha superato il turno con facilità.
Sigurdsson è giocatore bello ed elegante ma è la compattezza che ha aiutato gli islandesi a passare indenni le prime tre partite della loro storia europea.
Forse il punto debole è il portiere Halldorsson: molto artigianale nelle sue parate, non sembra garantire sicurezza. Sicuramente non mancherà l’entusiasmo e il rischio è la poca confidenza con partite a eliminazione diretta.

L’Ungheria festeggia il 2-0 all’Austria

Incredibile l’Ungheria. Per i bookmakers era sicura eliminata dopo tre partite e invece gli uomini di Storck, guidati da Kleinheiser, Dzusdzak e Kiraly, hanno addirittura vinto il girone F.
Vittoria contro l’Austria, pareggi contro Islanda e Portogallo e primo posto.
Niente di strabiliante. Squadra molto ordinata, naif in alcuni elementi. I primi venti minuti della partita con l’Austria sembravano dar ragione a tutti. Nei restanti 250′ i magiari hanno dimostrato di stare a pieno titolo tra le prime 16 d’Europa.

Il Galles trascinato da Gareth Bale ha compiuto una vera e propria impresa nonostante la rocambolesca (e immeritata) sconfitta contro l’Inghilterra.
Bale è stato il vero trascinatore dei gallesi: non solo i 3 goal ma anche tanta qualità e soprattutto la capacità di fare la differenza. Ma attenzione a Ramsey, Allen e Gunter. 

I dragoni sono una grande sorpresa e l’ottavo di finale-derby (contro l’Irlanda del Nord) spalanca scenari impensabili.
Risultato storico se vogliamo per le tre del Regno Unito (più l’Eire) che procedono tutte agli Ottavi.
L’Irlanda del Nord ha costruito la sua qualificazione grazie al collettivo ed è bastata una vittoria contro l’Ucraina per consegnare alla White and Green Army, lo storico pass per gli ottavi.

Glik e Lafferty

In ultimo tre squadre da decifrare. La Svizzera è una squadra difficile da incontrare ma è mancato qualcosa per andare addirittura in testa al girone A.
Ottimi segnali da Sommer e da Schar, pessimi da Liechsteiner e Shaqiri.
Non pervenuto Seferovic. Da rivedere Embolo.
Nell’ottavo di finale più equilibrato, di fronte agli svizzeri ci saranno i polacchi.
La squadra di Nawalka ha dimostrato cattiveria agonistica e un pacchetto difensivo veramente all’altezza. Sono mancati i goal di Lewandowski ma ottimo è stato l’apporto di Milik. Bravo Glik, uno dei migliori difensori del torneo.
Infine, chiudiamo con la Slovacchia. Hamsik ha preso per mano la sua squadra ed è stato il valore aggiunto della compagine slovacca.
La sensazione è che il capolinea sia arrivato, la Germania appare ostacolo insormontabile ma attenzione perché gli slovacchi sono tosti, organizzati e molto pericolosi in contropiede.
Nulla deve essere scontato. Lo avevo preannunciato nei pezzi di presentazione: sarà l’Europeo delle sorprese.

Il programma degli ottavi di finale (in rosso i miei favoriti)
Sabato 25 giugno, ore 15:00 Svizzera v Polonia (Saint-Etienne)  Tv: Sky

Sabato 25 giugno, ore 18:00 Galles v Irlanda del Nord (Parigi) Tv: Sky 
Sabato 25 giugno, ore 21:00 Croazia v Portogallo (Lens)  Tv: Sky e Rai

Domenica 26 giugno, ore 15:00 Francia v Rep. d’ Irlanda (Lione)  Tv: Sky 
Domenica 26 giugno, ore 18:00 Germania v Slovacchia (Lille) Tv: Sky
Domenica 26 giugno, ore 21:00 Ungheria v Belgio (Tolosa) Tv: Sky e Rai

Lunedì 27 giugno, ore 18:00 Italia v Spagna (Saint Denis) Tv: Sky e Rai
Lunedì 27 giugno, ore 21:00 Inghilterra v Islanda (Nizza) Tv: Sky e Rai

(Inghilterra e Germania faticheranno e non poco…sensazioni mie)

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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