Le 32 protagoniste – Puntata no.11 – Belgio

LA SQUADRA – (RODE DUIVELS, DIABLES ROUGES, ROTE TEUFEL, RED DEVILS)

Finalmente i Diavoli Rossi sono tornati. Ci sono voluti tre mondiali (i belgi mancano dal 2002) e una nouvelle vague che rischia di essere ricordata come una, se non la più forte, squadra nazionale belga di tutti i tempi.

Qualificato con grande autorità grazie al primo posto nel girone di qualificazione (imbattuto), il Belgio allenato dall’ex centrocampista Marc Wilmots, si presenta ai nastri di partenza brasiliani con gli occhi di mezzo mondo addosso. Squadra giovane e talentuosissima, ma allo stesso tempo esperta e con una rosa molto ampia in ogni ruolo.

Tra i pali c’è Thibaut Courtois, apprezzato nell’Atletico Madrid e di proprietà del Chelsea: grazie a lui la scuola belga ritrova un grande protagonista dopo i fasti di Pfaff e Preud’homme. Dietro di lui l’ottimo Mignolet.

In difesa c’è l’imbarazzo della scelta grazie a Kompany, Alderweild, Vermaelen, Vertonghen, Pocognoli e Lombaerts che faranno sicuramente parte della spedizione.

A centrocampo il livello si innalza in maniera importante. Eden Hazard, The forbidden fruit, è il giocatore in grado di creare e di realizzare goal pesanti. Nel Chelsea, con Mourinho, il ragazzo gioca molto a ridosso degli attaccanti e i suoi inserimenti risultano letali.

Insieme a lui, Axel Witsel, qualità e quantità al servizio della squadra anche se dopo il passaggio (milionario) allo Zenit, il riccioluto centrocampista ha giocato a nascondersi e non è stato all’altezza in più di una occasione.

Marouane Fellaini sta pagando la scarsa vena del suo Manchester e Kevin De Bruyne (scaricato da Mourinho) ha scelto Wolfsburg per rimettersi in carreggiata dopo un pessimo inizio di stagione con poche presenze. Ferreira Carrasco e Januzaj sono ottimi prospetti in grado di giocare titolari in Francia e Inghilterra, ma sono molto giovani e potenzialmente potrebbero fare numero in una rosa che contemplerà anche Defour del Porto, Chadli e Dembelè del Tottenham, mentre il nostrano Nainggolan rischia seriamente di vedere i mondiali da casa.

In avanti se il Belgio giocherà con una punta quella sarà Romelu Lukaku (e di lui parlerò qui di seguito). I suoi colleghi di reparto sono Mirallas (in forza all’Everton), Dries Mertens del Napoli e Bakkali del PSV. Mancherà per un grave infortunio, Benteke che di fatto era il titolare dell’attacco belga.

La golden generation ha un comune denominatore: sui 22 convocati durante le qualificazioni, ben 19 giocano all’estero e tutti da protagonisti, in campionati importanti. Segno di una grande predisposizione culturale e soprattutto di un facile adattamento agli stili di vita e di gioco. Non so dove potrà arrivare questo Belgio delle meraviglie, ma sono pronto a scommettere sul 2016 e sugli Europei in Francia. Quello è il vero obiettivo.

LA STELLA – ROMELU LUKAKU

Ventun anni a maggio. 193 cm di altezza, 95 kg di peso. Sono alcuni dei numeri di Lukaku, potente attaccante di origine congolese nato ad Anversa. Stazza imponente ma agile anche palla al piede, dotato di un gran colpo di testa, mancino naturale, il gigante belga ha mosso i primi passi nel Lierse per poi trasferirsi all’Anderlecht a soli 13 anni. Dal 2009 in prima squadra con i biancomalva dove riuscirà nell’impresa di laurearsi capocannoniere della Jupiler League (la serie A belga) stabilendo anche il record di marcatore più giovane di sempre. Ovvio che il campionato belga fosse troppo stretto per questo ragazzo sul quale si fionda il Chelsea di Abrahmovic che si assicura il centravanti per la bellezza di 22 milioni di euro. Era il 2011. A distanza di tre anni, Lukaku ha vissuto stagioni di grazia: la prima in Premier da titolare lo vede protagonista con 17 reti nel piccolo West Bromwich Albion, ovviamente in prestito dal Chelsea. La seconda, nonostante un mese di stop per un infortunio alla caviglia (ancora in prestito), all’Everton: neanche a dirlo il nostro è ancora protagonista (al momento sono 28 partite, 13 goal e 8 assist) della straordinaria annata dei Toffees.

IL BELGIO AI MONDIALI

RECORD

6 partite non vinte nei tempi regolamentari (1986)

Maggior numero di partite pareggiate consecutivamente 5 (dal 1998 al 2002 Dallo 0-0 con l’Olanda all’1-1 con la Tunisia)

Pareggio con più reti 4-4 (Inghilterra v Belgio, dts, 1954)

3 come i tornei in cui l’arbitro belga John Langenus ha arbitrato (1930-1934-1938)

95.500 come gli spettatori per la partita Argentina v Belgio, partita inaugurale del 1982 (0-1 per il Belgio), record di presenze per quel Mondiale

LA BANDIERA –  VLAG VAN BELGIË; DRAPEAU DE LA BELGIQUE; FLAGGE BELGIENS

La bandiera del Belgio contiene tre bande verticali di eguali dimensioni. Partendo dall’asta i colori sono: nero, giallo e rosso; il disegno verticale è basato sulla bandiera francese, mentre i colori sono stati presi da quelli del Ducato di Brabante. La bandiera, basata sui colori brabantini, venne creata a Bruxelles da Édouard Ducpétiaux e Lucien Jottrand nell’agosto 1830 e adottata il 30 settembre, poco dopo l’ottenuta indipendenza dei Belgi dai Paesi Bassi. La bandiera ha giocato un ruolo importante durante le rivolte, dove i colori servivano come ricordo di una vecchia bandiera con bande orizzontali usata durante i precedenti moti del 1789.

IL PAESE

Dati amministrativi
Nome completo Regno del Belgio
Nome ufficiale Koninkrijk België, Rouyame de Belgique, Königreich Belgien
Lingue ufficiali Francese (Vallone), Olandese (Fiammingo), Tedesco
Capitale Bruxelles (1.150.692 ab / 2012)
Politica Forma di governo Monarchia Parlamentare Federale (Re Filippo)
Primo Ministro Elio di Rupo
Ingresso nell’ONU 27 dicembre 1945
Superficie Totale 30.536 km² (136º)
Popolazione Totale 10.712.066 ab. (2012) (76º)
Densità 342 ab./km² Tasso di crescita 0.061 % (2012)
Economia
Valuta Euro
PIL (nominale) 483 904 milioni di $ (2012) (25º)
PIL pro capite (nom.) 43615$ (2012) (69º)
PIL (PPA) 415 602 milioni di $ (2012) (32º)
PIL pro capite (PPA) 37459 $ (2012) (88º)
ISU (2012) 0.886% (alto) (18º)
Inno nazionale – La Brabançonne

IL MIO BELGIO

C’è stato un momento in cui il Belgio ha attraversato il mio cammino. E da quel giorno ho guardato questo paese con uno sguardo diverso e curioso. Il mio Belgio è una lingua di pavè, possibilmente bagnato, sul quale corrono per ore ciclisti completamente ricoperti di fango. Aprile è il mese cruciale delle classiche del Nord e le Fiandre il territorio incriminato: una foto ricordo scattata alla Chiesetta del Grammont, o Geraardsbergen (in fiammingo) è uno di quei luoghi del cuore che restano impressi nella memoria. Il mio Belgio è un viaggio al freddo, fatto di pittori fiamminghi, birre ad alta gradazione e città bellissime come Bruges, Gand, Leuven, Namur e non ultima l’impersonale Bruxelles. Il mio Belgio è un chiosco di patate fritte nella piazza di una città olandese, Groningen. La roulotte frigge patatine per tutta la giornata, il suo menù è un elenco di salse a cui abbinare il cartoccio. Loro sono i fratelli de Belg waterloo (nomen homen): Harry, Milano e Jan. La loro roulotte è un tricolore nero-giallo-rosso. Il mio Belgio è un enorme pentola piena di cozze. Ce ne stanno un chilo, un chilo e cento e vengono accompagnate dalle patate fritte. È il piatto nazionale. Ad Ostenda sul lungo mare battuto dal vento ho mangiato le migliori della mia vita. Il mio Belgio è una birra consigliata dal borgomastro (il sindaco, in persona) di Bruxelles in una birreria, alle quattro del pomeriggio.

Il mio Belgio è una canzone di una cantante, belga, il titolo è Break, lei è Selah Sue.

Il mio Belgio è una delle tenniste più eleganti e belle da vedere: Justin Henin, classe cristallina, in un periodo in cui il tennis femminile si giocava sui muscoli e sulla potenza.

Il mio Belgio è una grossa nuvola piovosa che mi accompagna ogni qualvolta mi azzardo ad oltrepassare il confine francese. Capita spesso che in Belgio piova. In quel caso, se siete a Bruges bevetevi una Garre. Ammesso che riusciate a trovare la birreria medesima.

INNO NAZIONALE – LA BRABANÇONNE

Noble Belgique, ô mère chérie
À toi nos cœurs, à toi nos bras
À toi notre sang, ô Patrie!
Nous le jurons tous, tu vivras!
Tu vivras toujours grande et belle
Et ton invincible unité
Aura pour devise immortelle: Le Roi, la Loi, la Liberté!
 
TRADUZIONE IN ITALIANO
O Belgio, o madre cara
A te i nostri cuori, a te le nostre braccia
A te il nostro sangue, o Patria!
Noi lo giuriamo tutti, tu vivrai!
Vivrai sempre grande e bella
E la tua invincibile unità
Avrà per motto immortale: Il Re, la Legge, la Libertà!

 

I CONVOCATI DELLA NAZIONALE BELGA

Portieri: Thibaut Courtois (Atlético Madrid), Simon Mignolet (Liverpool), Koen Casteels (Hoffenheim)*

Difensori: Toby Alderweireld (Atlético Madrid), Anthony Vanden Borre (Anderlecht), Daniel Van Buyten (Bayern Munich), Vincent Kompany (Manchester City), Jan Vertonghen (Tottenham), Thomas Vermaelen (Arsenal), Nicolas Lombaerts (Zenit St-Pétersbourg), Laurent Ciman (Standard)

Centrocampisti: Axel Witsel (Zenit St-Pétersbourg), Marouane Fellaini (Manchester United), Steven Defour (Porto), Moussa Dembélé (Tottenham), Nacer Chadli (Tottenham), Kevin De Bruyne (Wolfsburg)

Attaccanti: Romelu Lukaku (Everton), Divock Origi (Lille), Eden Hazard (Chelsea), Kevin Mirallas (Everton), Dries Mertens (Naples), Adnan Januzaj (Manchester United).
*Riserva: Sammy Bossut (Waregem)

LE DIVISE UFFICIALI DEL BELGIO

   

 

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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