Il meglio del 2017

Come ogni media che si rispetti, anche L’Anno del Mundial ha deciso, in extremis, di stilare una classifica che tenga conto dei momenti sportivi più alti dell’anno 2017.
Le classifiche sono ovviamente parziali e legate a motivazioni personali.
Pertanto, bando alle ciance e via con i riconoscimenti de l’Anno del Mundial.
Partiamo a ritroso, dalla posizione numero 10.

10 – La costruzione dello stadio Filadelfia

Ne abbiamo scritto, ne abbiamo parlato e abbiamo anche pianto di gioia.
E’ un avvenimento straordinario se pensiamo a quanti anni abbiamo dovuto attendere perché venisse restituito alla città e alla tifoseria granata un pezzo di storia calcistica (ma non solo).
Sapere che il Fila c’è di nuovo è qualcosa di emozionante. Certo, non sarà quello di una volta, ma quelle costole granata che si stagliano nel cielo di Via Spano e Via Filadelfia, fanno bene al cuore.

9 – La vittoria del Real nella finale di Champions

È la prima volta che capita e come tutte le prime volte, fa effetto. Il Real ha bissato il successo del 2016 e ha dimostrato ancora una volta la sua forza, il suo carisma e il suo blasone. Nessuno aveva mai vinto due Champions di fila da quando il torneo aveva cambiato nome. A farne le spese la Juve, ancora una volta fermatasi all’atto finale, in una serata tragica non solo sportivamente parlando. Zidane entra diritto nella storia del club madrileno ed è detentore della percentuale di vittorie più alta di sempre (oltre il 75%).

8 – Il match di pugilato Anthony Joshua vs. Wladimir Klitschko

Finalmente un incontro di boxe con la B maiuscola. Il match è annoverato tra i più spettacolari e drammatici incontri nella storia dei pesi massimi ed è stato l’evento più acquistato in pay-per-view nel Regno Unito.
Match di una bellezza epica, conclusosi all’undicesima ripresa per via di un poderoso montante destro che travolge le resistenze di Klitschko, a cui seguono due suoi atterramenti prima dell’interruzione dell’arbitro per KO tecnico.
Da vedere e rivedere.

7 – La vittoria nell’Europeo di basket della Slovenia

La piccola Slovenia ha sorpreso tutti e ha portato a casa un successo storico anche grazie alle prestazioni di alcuni dei suoi alfieri, su tutti Dragic e il giovane talento Doncic.
Un titolo vinto in scioltezza, vincendo tutte le partite del girone e poi dominando quelle a eliminazione diretta: incredibile la vittoria sulla Spagna (di 20 punti) e quella sulla Serbia in finale, dove gli sloveni hanno dovuto fare a meno di Doncic (caviglia), con Dragic fisicamente a pezzi ma capace di mettere a referto 35 punti.

6 – La vittoria a Roland Garros di Rafa Nadal

Non è una vittoria qualunque ed è la decima volta che Nadal trionfa a Parigi.
Sin dalle prime battute del torneo era chiaro che lo spagnolo di Manacor avrebbe vinto senza particolari problemi.
Djokovic eliminato nei quarti, Murray eliminato in semifinale da Wawrinka che poi verrà dominato da Nadal, insomma il disegno era chiaro, complice anche l’assenza di Federer che comunque nulla avrebbe potuto davanti allo strapotere fisico di Rafa.

5 – La vittoria di Peter Sagan a Bergen ai Campionati del mondo di ciclismo

Non era mai successo che un ciclista vincesse tre volte in fila il Campionato del mondo.
Gara anomala per definizione, di difficile lettura, con mille incognite.
Peter Sagan ancora deluso per la squalifica al Tour de France ha vinto alla sua maniera, regolando in volata, i migliori velocisti in circolazione.
Guascone, irriverente, campione assoluto in questa epoca in cui latitano i personaggi, Sagan sa far sognare gli amanti del ciclismo.
Uno dei pochi in grado di farlo, anche se solo in volata.

4 – La vittoria del fioretto femminile ai Campionati del Mondo di Lipsia

Non credo faccia nemmeno notizia ma anche questa volta, con l’ennesimo cambio di formazione, le ragazze del fioretto azzurro si sono laureate campionesse del mondo nella specialità più medagliata di sempre per i colori italiani.
Vi basti pensare che le medaglie d’oro sono 13 nelle ultime 23 edizioni disputate ai mondiali di scherma.
La finale, dominata 45-25, contro le statunitensi ha consegnato ad Arianna Errigo, Alice Volpi, Camilla Mancini e Martina Batini il titolo iridato.

3 – I gol di Cristiano Ronaldo nella finale di Cardiff

Cristiano Ronaldo segna sempre. Non solo. L’assioma dovrebbe essere “Cristiano Ronaldo segna sempre quando conta”, solo così si può comprendere la stagione europea del fuoriclasse lusitano.
Nel girone di Champions 2016/17, CR7 segna solo 2 reti, poi quando il gioco si fa duro, ecco venir fuori la classe, l’esperienza (e anche il cinismo) del campionissimo che dai quarti di finale in avanti, segna la bellezza di 10 reti, laureandosi capocannoniere della competizione.
Nella finale di Cardiff, chirurgico l’1-0 che apre le danze, mortifero il 3-1 che, di fatto, chiude i giochi.
Il migliore di questa epoca, tanto per non smentirsi, nelle prime 6 partite del girone della Champions 2017/18, ha già segnato 9 reti.
Un marziano.

2 – L’oro di Federica Pellegrini nei 200 metri ai Mondiali di Budapest

Chiacchierata, odi-amata, campionessa inimitabile e inarrivabile.
Di lei si parla troppo e a sproposito della sua vita privata, dei suoi atteggiamenti, e troppo poco dei grandi risultati che la issano tra i primi posti di sempre nella sua disciplina.
Uno sport crudele che “uccide” i suoi figli prediletti davanti all’incedere inesorabile del tempo e delle nuove leve pronte a vincere a suon di record.
A Budapest, Federica “La Divina” vince la sua gara battendo i nuovi mostri sacri della specialità: Katy Ledecky, in primis, considerata da molti l’anello di congiunzione tra il nuoto maschile e il nuoto femminile, primatista mondiale dei 400, degli 800 e dei 1500 m stile libero, campionessa olimpica in carica dei 200, 400, 800 e, con la squadra statunitense, della staffetta 4×200 m.
Il pronostico sembra chiuso anche per via della partenza sprint dell’australiana McKeon che ai 100 metri inizia ad accusare il grande sforzo: Ledecky in rimonta, l’ungherese Hosszu terza.
Federica è in linea e tutto sommato tiene.
Ma la rimonta è inesorabile e ai 200 Federica trionfa davanti ad una incredula Ledecky.
Lei è la Storia del nuoto italiano, ma in generale, una delle icone dello sport italiano di tutti i tempi.

1 – La vittoria di Roger Federer a Wimbledon

Vincere un torneo dello slam a 35 anni è un’impresa. Vincerne due, un miracolo sportivo.
Se poi il secondo dei due è Wimbledon, il tuo ottavo Wimbledon, allora sei nella storia e tanto basta.
Il 2017 tennistico è riassumibile nel binomio Federer-Nadal. Sembra un Ritorno al passato invece è un Ritorno al futuro.
La new generation latita, i contender sono attanagliati da problemi personali e fisici: Federer si gestisce, gioca meno tornei, salta la stagione sulla terra rossa, si allena sull’erba e arriva a Wimbledon tirato a lucido.
Dolgopolov, Lajovic, Mischa Zverev, Dimitrov, Raonic, Berdych e in finale Cilic, dominato senza nessun tipo di problema: questo il cammino che fa entrare, se mai ce ne fosse stato bisogno, Roger Federer nella Storia del tennis.
L’impresa dell’anno 2017 è la sua, lui è lo sportivo del 2017.

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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