La solitudine dei numeri (da primi)

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Da una storica vittoria romanista (1-3, 1936) che cancellò la Juve del Quinquennio (5 scudetti consecutivi 1930/35), passando per le tante vittorie bianconere (51 sotto la Mole), fino ad arrivare al famigerato goal di Turone e le battute in punta di fioretto tra Dino Viola (È sempre questione di centimetri – 10, pare -) e la famiglia Agnelli (Che bravo Viola, ha vinto la metà degli scudetti della Roma), ricordando la rimessa laterale più discussa (e galeotta) battuta più dal guardalinee che da Pluto Aldair (goal di Ravanelli, 94/95).
Tutto questo e anche molto di più è Juventus-Roma in terra sabauda.
Ad oggi, il duopolio oligarchico (e un po’ noioso) che rischia di uccidere anche questo campionato, come negli anni Ottanta, quando Juve-Roma era sinonimo di sfida Scudetto.

L’anno scorso fu record di punti per entrambe (102 a 85), con l’en plein di 6 punti su 6 per la corazzata bianconera e conseguente ridimensionamento per la banda Garcia che iniziò alla grande superando i propri limiti (10 vittorie nelle prime 10 partite) ma fu costretta ad assistere impotente alla trionfante cavalcata bianconera. 

Schiacciante il predominio bianconero negli scontri diretti giocati a Torino.
80 partite, 51 vittorie, 21 pareggi e solo 8 sconfitte per la Vecchia Signora.
La Juve ha un netto predominio anche nel computo dei goal 157 segnati e solo 57 subiti.
A vederla così, non ci dovrebbe essere partita, considerando che nelle ultime 40 partite giocate sotto la Mole, i giallorossi hanno vinto solo 4 volte, l’ultima nel 2010 per 2-1. (Del Piero, Totti e Riise)

 Abbandoniamo il passato e parliamo del presente.
Allo Stadium si sfidano due difese ermetiche (0 goal subiti la Juve, 1 la Roma) e due attacchi solidi (10-9).
Da una parte il gioco più compassato di Allegri che a differenza di Conte ha abbassato i ritmi e aumentato il possesso palla. L’allenatore livornese ha trasferito alla squadra il suo carattere riflessivo e mite. La Juve è sì impetuosa, ma con più giudizio.
Garcia invece insiste su un gioco più rapido, fatto di fraseggi ad alta velocità che vanno ad innescare le sue frecce offensive, Gervinho su tutti.
Il centrocampo appare come il reparto più forte della squadra (nonostante le assenze di De Rossi e del lungodegente Strootman) ed è in cabina di regia che nascono le soluzioni offensive per gli attacchi di Totti e compagnia.

Ecco una tabella riassuntiva di alcune statistiche interessanti:

  Juventus Roma
Tiri totali 98 70
In porta 34 20
Fuori 54 50
Goal segnati (media a partita) 10 (2) 9 (1,8)
Precisione al tiro 34,7% 28,6%
Tiri necessari per andare in goal 10,2 12,9
Tiri concessi (media a partita) 7,4 10

 

La distribuzione dei goal bianconeri è Tevez-centrica (4), si appoggia al solito Vidal (2), chiude il cerchio con i goal di Lichtsteiner, Marchisio e Morata (più un autorete).
La Roma distribuisce i suoi goal tra centrocampo e attacco: Florenzi e Destro (2), Gervinho, Ljajic, Nainggolan e Pjanic (più un autorete).

La disomogeneità e la quantità dei marcatori, la dice lunga sulla qualità delle due squadre: entrambi i tecnici possono contare su rose di assoluto valore e su soluzioni varie che possono risolvere il match in qualunque momento e in qualsiasi modo.

Oltre ad essere prime in campionato le due contendenti si dividono la testa di alcune classifiche di rendimento.
Nel possesso palla è avanti la Juve 62.8% a 61.2%, nella precisione nei passaggi, la Roma (87.4% a 86.4%), nei cross ci sono i bianconeri in testa (17 a 16), mentre la Roma supera gli uomini di Allegri nei passaggi corti, vero marchio di fabbrica del magnifico centrocampo giallorosso (568 a 556).
Juve più fisica e più aggressiva nei duelli aerei (67/110 vinti, circa il 60,9%, 13,4 di media a partita), mentre la Roma pecca sulle palle alte (36/95 vinti, circa il 38%, 7,2 di media a partita).

Altrettanto accattivanti sono le differenze nello sviluppo delle azioni offensive. La Roma predilige la fascia destra (45%) mentre ignora quella sinistra (solo il 25%) : facile intuire che a destra Maicon venga sollecitato molto di più di Ashley Cole che ha destato più di un dubbio in questo inizio di campionato. Sulla destra, quindi è lecito attendersi un duello emozionante tra Maicon ed Evra. La Juve invece ha un maggiore equilibrio e distribuisce gli attacchi in maniera praticamente equo: 33% a destra, 34% al centro e 33% a sinistra.

Per concludere un piccola curiosità. La Juventus tiene alla larga gli avanti avversari: solo il 32% dei tiri verso la porta bianconera proviene dall’area di rigore.
Ciò significa che la Juve subisce più tiri da fuori area e spesso questo è un vantaggio.
Di fronte però c’è la Roma con i suoi temibili frombolieri: Nainggolan, Pjanic, Florenzi e Totti (solo per citarne alcuni).
Tabù e armi a doppio taglio. Duelli rusticani dentro e fuori il campo.
Giallorossi per sconfiggere il passato, bianconeri per confermare tendenze e tradizione.
Sperando che ad essere numerose non siano solo le polemiche.

Questo articolo è apparso in anteprima sul blog contropiede.ilgiornale.it e questo è il link per leggerlo http://contropiede.ilgiornale.it/juventus-roma-la-solitudine-dei-numeri-da-primi/

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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