Un sogno chiamato Copa America – Girone A

Copa-America

Inizia oggi il nostro breve viaggio attraverso le dodici protagoniste che parteciperanno alla 44esima Copa America, al via l’11 giugno prossimo. Il Sudamerica è in fibrillazione, il Cile ospita per la settima volta la competizione e sfida la cabala che non l’ha mai vista trionfare. Il Brasile e l’Argentina partono in prima fila mentre Cile, Colombia e Uruguay proveranno a giocare il ruolo di terzo incomodo. Subito alle spalle del gruppetto di testa, ci sono il Messico (con la squadra B) e il Paraguay con Venezuela, Bolivia, Perù e Giamaica a fare da comparse. La Copa America, ancora una volta, regalerà quasi un mese di calcio passionale, caldo e sanguigno, ma soprattutto terribilmente tecnico e affascinante. E allora via, si parte con il girone A, quello dei padroni di casa del Cile.

CILE

cile reuters

FIFA Ranking: 19° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: 35
Miglior piazzamento: Secondo posto (1955, 1956, 1979, 1987)
Selezionatore: Jorge Sampaoli (Arg)

La Roja allenata da Jorge Sampaoli ospita la 44esima edizione del torneo continentale sudamericano (la settima su suolo cileno) e mai come questa volta può puntare al bersaglio grosso, sfatando il tabù Copa America. I tifosi cileni invocano la legge dei grandi numeri dato che il Cile non ha mai alzato al cielo il trofeo: facile a dirsi, meno facile a farsi. La Roja arriva all’appuntamento con una spina dorsale tra le migliori di sempre: Claudio Bravo, portiere del Barcellona, già protagonista del mondiale brasiliano; Gary Medel centrocampista-difensore dell’Inter; Arturo Vidal, gladiatorio centrocampista della Juventus; e Alexis Sanchez, attaccante dell’Arsenal. Certo, in passato, la coppia d’attacco Salas-Zamorano fece sognare, ma questa squadra sembra più matura ed equilibrata, più forte e soprattutto completa in tutti i reparti. Anche i cosiddetti comprimari paiono essere in grado di dare qualcosa in più: basti pensare a Carmona, Isla, Pizarro, Valdivia, Mati Fernandez, Edu Vargas, Pinilla e la sorpresa Angelo Henriquez, attaccante del Manchester United in prestito alla Dinamo Zagabria. Insomma, agli ordini di Jorge Sampaoli, un argentino che canta l’inno cileno e che ha sposato il credo di Bielsa senza timori reverenziali, sta garantendo alla Roja una continuità in termini tattici ma soprattutto una precisa identità.

Abile nel difendere a 3 e a 4, il Cile propone un gioco molto aggressivo, con un pressing alto in stile Barcellona per intenderci. La squadra cilena sarà uno scomodo cliente per chi l’affronta a causa della sua versatilità tattica e della sua fame di vittorie. Uno degli altri motivi che potrebbero consentire al Cile di arrivare fino in fondo è relativo al vantaggio di giocare davanti al proprio pubblico: una carta da non sottovalutare, soprattutto perché il Cile giocherà sempre nella capitale Santiago e soprattutto perché il girone eliminatorio sembrerebbe preludere ad una facile qualificazione. Inserito nel girone A con Ecuador, Messico e Bolivia (che affronterà in quest’ordine), se dovesse raggiungere la prima piazza, la banda Sampaoli andrebbe ad incontrare la miglior terza classificata degli altri due gironi. Insomma, l’approdo alla semifinale sembra l’obiettivo minimo.

sanchez reutersL’uomo in più – Alexis Sanchez

Salutare da vincitore e tornare a casa per vincere. Questo è il sogno di Alexis Sanchez, El Niño Maravilla, gallina dalle uova d’oro per la famiglia Pozzo a Udine, ex Barcellona e ora colonna dell’Arsenal di Arsène Wenger. Dopo un inizio un po’ stentato sotto le insegne del club londinese, il piccolo attaccante di Tocopilla, città nel nord del Cile che ha dato i natali anche al regista-scrittore Alejandro Jodorowski, prima ha trascinato i Gunners alla conquista della prestigiosa FA Cup e ora tenterà di riuscire lì dove hanno fallito gli idoli della sua giovinezza, Salas e Zamorano. Attaccante rapido e discreto goleador, Sanchez ha collezionato 81 presenze, 26 goal e 24 assist con la maglia della Nazionale: gioca indifferentemente nel terzetto offensivo, ama partire da destra ed è in grado di fare il trequartista, o come si suole dire di questi tempi, agire da falso nueve.

ECUADOR

ecuador reuters
FIFA Ranking
: 31° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: 24
Miglior piazzamento: Secondo posto (1959, 1993)
Selezionatore: Gustavo Quinteros (Arg/Bol)

Con la gatta da pelare relativa alle condizioni fisiche di Antonio Valencia, la marcia di avvicinamento alla Copa da parte della Tri (Tricolor) sta per giungere al termine. Il misterioso cinguettio che ritraeva il più carismatico calciatore ecuadoregno in letto di ospedale ha svelato al Paese la notizia più ferale: Valencia non farà parte dei 23 che giocheranno la Copa America. Pessima notizia per l’Ecuador, pessima notizia per Gustavo Quinteros che ha preso in carico la Nazionale ecuadoregna nel gennaio 2015 dopo il breve interregno del tecnico federale Sixto Vizuete, giubilato dopo appena quattro partite. Nelle due partite affrontate, Quinteros ha raccolto due sconfitte, entrambe di misura contro Argentina e Messico. Un po’ poco per valutare il lavoro del tecnico argentino, ma soprattutto un rischio per la stessa Nazionale che arriverà in Cile con una scarsa conoscenza dei dettami tattici del nuovo allenatore.

Meglio ripartire dai capisaldi, dal discreto Mondiale brasiliano e dai punti di forza della squadra gialloblù: Quinteros sembra intenzionato a proporre uno scolastico 4-4-2 e si affiderà all’esperienza di Noboa e dei due Ayovì, alla classe di Jefferson Montero (una delle note positive al Mondiale brasiliano) e a quel poco altro che questa squadra può offrire. L’obiettivo realistico sarà quello di stupire, cercando il colpo grosso di una qualificazione francamente difficile ma non impossibile. Il girone equilibrato potrebbe regalare qualche sorpresa. L’assenza di Antonio Valencia, però, sembra essere un macigno insormontabile.

enner valencia reutersL’uomo in più – Enner Valencia

Da un Valencia all’altro. Enner Valencia è stato il migliore dei suoi durante il Mondiale brasiliano, una vera e propria scoperta, con tre goal nelle tre partite disputate dall’Ecuador. Al Pachuca, in Messico, la consacrazione, al West Ham un’annata in chiaroscuro, ma sulle qualità dell’attaccante ecuadoregno non si discute: l’ex capocannoniere del campionato messicano ha una invidiabile media realizzativa con la maglia della Nazionale, 17 presenze e ben 11 reti. Rapido, abile nel gioco aereo, nato come esterno di destra e reinventato attaccante centrale, Enner Valencia è la punta di diamante della Tri. Classe 1989 e alla sua prima Copa America, potrebbe confermarsi come uomo da grandi tornei: Quinteros e tutto l’Ecuador, ci sperano e si aggrappano alle lunghe leve di Superman, come viene soprannominato l’attaccante ecuadoregno.

MESSICO

mexico reuters
FIFA Ranking
: 23° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: 8
Miglior piazzamento: Secondo posto (1993, 2001)
Selezionatore: Miguel Herrera (Mex)

Il Messico è una delle due Nazioni invitate a completare la griglia di partenza della Copa America. Ospiti fissi dal 1993, i messicani arrivano a questo appuntamento con il ruolo di mina vagante del torneo. Squadra molto europea, soprattutto dal punto di vista tattico, con interessanti individualità e con un allenatore di spessore, il Messico si candida ad essere la sorpresa di questa 44esima edizione. Gli ultimi risultati della squadra tricolore hanno lasciato l’amaro in bocca: ottavi di finale al Mondiale, solo semifinalisti nella Gold Cup (la competizione continentale di Nord e Centro America). Il bicchiere sembrerebbe mezzo vuoto, ma la federazione spera di raccogliere i frutti del lavoro svolto con l’Under17 (campione mondiale nel 2011, proprio in Messico) e l’Olimpica (campione in carica a Londra 2012). In pratica a Città del Messico si aspettano che si arrivi all’incasso anche con la Nazionale maggiore, confidando in un ricambio generazionale che mantenga le premesse.

Sarà un’estate calda per il Messico: prima la Copa America, poi la Gold Cup e le convocazioni di Herrera disegnano due squadre completamente diverse per i due impegni. Nei 30 preconvocati per il torneo in Cile trova posto l’eterno Rafa Marquez. Una stagione così e così a Verona, ma in assoluto una delle bandiere del calcio messicano. Il pittoresco tecnico Herrera sembra però intenzionato a puntare forte sulla conquista della Gold Cup visto che nel listone per il Cile mancano i vari Guardado, Chicharito Hernandez, Hector Herrera e Dos Santos, solo per citarne alcuni. Quello che giocherà in Cile sarà un Messico/2, una Nazionale autarchica, che nel listone provvisorio dei 30 vede la presenza di ben 23 giocatori che vestono casacche di club messicani.

raul jimenezL’uomo in più – Raul Jimenez

Diego Simeone ha fatto investire ben 10 milioni di euro su questo giovane attaccante classe 1991, alto 1.90 che tanto bene ha fatto con la maglia dell’America. L’annata di Jimenez non è stata brillantissima (21 presenze, 1 goal in Liga, 589 minuti giocati) a causa anche di una concorrenza spietata. Ci si aspettava molto di più, ma se Jimenez tornerà ad essere il calciatore che era stato capace di realizzare 30 reti in due stagioni nel campionato messicano, siamo pronti a scommettere che le cose cambieranno in maniera radicale. In Nazionale, Jimenez ha già vinto un oro olimpico ed è stato protagonista della rocambolesca vittoria contro Panama durante le ultime qualificazioni ai Mondiali brasiliani: il suo goal permise di vincere una partita compromessa e, di fatto, restituì ai messicani la possibilità di raggiungere la qualificazione poi centrata nello spareggio interzona disputato contro la Nuova Zelanda. Forse il gol più importante della sua carriera. È giunto il momento di confermarsi.

BOLIVIA

bolivia reuters
FIFA Ranking
: 89° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: 24
Miglior piazzamento: Vincitrice (1963)
Selezionatore: Mauricio Soria

La Bolivia? La peggior nazionale sudamericana per ranking, forse il movimento calcistico più in difficoltà nel continente. La rosa più mediocre del girone si appresta a partecipare alla Copa America e rischia seriamente di recitare il ruolo di sparring-partner. Basterebbe questa fotografia a condannare in partenza il gruppo guidato dall’ex portiere, nonché gloria nazionale, Mauricio Soria: a lui l’arduo compito di sorprendere le più blasonate Messico, Cile ed Ecuador. Sembrano lontanissimi i fasti del Diablo Echevarry e di Erwin Sanchez, detto Platini, e la Bolivia fatica a trovare spazio nel panorama continentale.

La lista provvisoria redatta da Soria presenta un folto numero di giocatori che militano nella Liga boliviana, ma non mancano le sorprese, come il diciottenne Gamarra di proprietà del Milan (gioca nella primavera rossonera). Sarà 4-4-2, ma molto più probabilmente diventerà un 4-1-4-1 con la rinuncia ad un attaccante: presumibilmente la Bolivia giocherà molto coperta, seguendo il consueto paradigma “primo, non prenderle”. Questo anche se le dichiarazioni del tecnico sono improntate a una sfrontatezza offensiva da far impallidire i più. Potremo dire che Soria fa pretattica e rimescolando le carte cerca di alleggerire la pressione sulla sua squadra: non sappiamo se tutto ciò basterà a rompere la maledizione boliviana che vede la Verde senza vittorie in Coppa America dal 25 giugno 1997, nella semifinale del torneo che si disputò proprio in Bolivia (vittoria contro il Messico). Da lì sono ben 16 le partite senza vittorie che sono valse cinque eliminazioni consecutive al primo turno.

pablo_escobar._boliviaL’uomo in più – Pablo Escobar

Leader carismatico, il trequartista nonchè capitano della squadra più titolata di Bolivia, The Strongest, ha il compito di garantire esperienza e di guidare ancora una volta l’attacco della sua Nazionale. Nato in Paraguay ma naturalizzato boliviano, El pájaro (l’uccello) è l’uomo dei record del campionato boliviano (134 goal nella Liga, record assoluto). Daniel Pablo Escobar Olivetti può giocare anche da prima punta o da seconda punta. Dopo una carriera da giramondo per i campionati paraguaiano, argentino, brasiliano e boliviano, “il condor dell’Altipiano” sembra pronto a spiegare le ali e regalare un volo speciale alla sua nazione adottiva. Ora o mai più.

Testa a testa

Cile-Ecuador
47 match
26 vittorie Cile
12 pareggi
9 vittorie Ecuador
93 goal Cile
46 goal Ecuador

In Coppa America
13 partite
11 vittorie Cile
1 pareggio
1 vittoria Ecuador
43 goal Cile
14 goal Ecuador

Cile-Messico
26 match
10 vittorie Cile
3 pareggi
13 vittorie Messico
27 goal Cile
27 goal Messico

In Coppa America
5 match
1 vittoria Cile
1 pareggio
3 vittorie Messico
3 goal Cile
6 goal Messico

Cile-Bolivia
40 match
26 vittorie Cile
8 pareggi
6 vittorie Bolivia
99 goal Cile
43 goal Bolivia

In Coppa America
12 match
7 vittorie Cile
3 pareggi
2 vittorie Bolivia
41 goal Cile
16 goal Bolivia

Ecuador-Messico
19 match
2 vittorie Ecuador
5 pareggi
12 vittorie Messico
15 goal Ecuador
30 goal Messico

In Coppa America
4 match
0 vittorie Ecuador
1 pareggio
3 vittorie Messico
3 goal Ecuador
7 goal Messico

Ecuador-Bolivia
28 match
12 vittorie Ecuador
11 pareggi
5 vittorie Bolivia
48 goal Ecuador
29 goal Bolivia

In Coppa America
7 match
1 vittoria Ecuador
5 pareggi
1 vittoria Bolivia
11 goal Ecuador
9 goal Bolivia

Messico-Bolivia
11 match
9 vittorie Messico
1 pareggio
1 vittoria Bolivia
20 goal Messico
5 goal Bolivia

In Coppa America
2 match
0 vinti dal Messico
1 pareggio
1 vittoria Bolivia
1 goal per il Messico
3 goal Bolivia

Questo articolo è stato pubblicato in anteprima su Contropiede.net

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: