Amarcord granata – Quel maledetto Torino-Verona

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Papà comprò in biglietti in gran segreto in uno dei bar del centro non distante dal negozio dove lavorava la mamma, ma fino all’ultimo non mi disse nulla.
Domenica mattina, verso le dieci mi guardò e disse: “Oggi si va allo stadio”.
“Oggi” era domenica 25 novembre 1984 e al Comunale arrivava l’Hellas Verona, sorprendentemente primo in classifica.
Il Toro di Junior e Dossena, Serena e Schachner era secondo: si respirava aria di sorpasso.
Visto il ritardo in classifica di Juventus, Roma, Inter e Milan, il campionato prende una piega che pochi avrebbero pronosticato e la presenza di tre outsider (al terzo posto c’era la Samp) ai primi posti della classifica aggiunge un pizzico di curiosità e di pepe ad un torneo spesso dominato dalle solite note.
Il Toro è in formissima. Non perde dalla seconda (sconfitta a Cremona) e ha battuto Milan e Juve (derby vinto al 90′ con stacco di Serena sotto la Maratona) mentre il Verona alla decima di questo campionato 1984/85 è imbattuto e ha 15 punti.
In panchina ci sono Bagnoli per gli scaligeri e Radice per il Toro.

 


I miei ricordi di quel match maledetto si limitano a due pali e alle parate incredibili di Garella: quel giorno molti tifosi granata capirono che era chiaramente l’anno di quel Verona operaio, tanto brutto da vedere quanto efficace e mortifero in contropiede.
E proprio in contropiede il Toro pagò pegno.
I due pali di Junior e Sclosa (uno per tempo) non furono le sole occasioni che il Toro produsse quella domenica ma Garella era in quello stato di grazia che capita una volta nella vita e parò l’impossibile.

 

Il Verona vinse 2-1 (Briegel, Dossena, Marangon) e con i due punti conquistati mise le basi per la fuga del suo primo e unico scudetto: tuttora molti ricordano questo successo come uno dei più imprevedibili esiti del nostro campionato.
Questa sconfitta fu una mazzata notevole per il Toro.
Ed è per questo che ancora oggi per me, Verona significa soprattutto delusione.
Avremmo potuto andare in testa alla classifica e chissà cosa sarebbe successo con un sorpasso e due terzi di campionato ancora da giocare.
Avevamo Leo Junior, Dossena e Zaccarelli, forse il centrocampo più tecnico del campionato ma non riuscimmo a tenere il passo dei gialloblù, soprattutto a causa di alcune partite casalinghe non proprio impeccabili che non ci regalarono i due punti.
Finimmo secondi a 4 punti, nonostante al ritorno a Verona andammo a riprenderci quanto perso in casa: anche lì, 1-2 Serena in rovesciata, Schachner e ancora Briegel che evidentemente aveva un conto in sospeso con il Toro.
Ma oramai era troppo tardi.

Ecco il tabellino del match
TORINO – HELLAS VERONA 1-2 (1-1)
Torino
: Martina, Danova, Francini, Galbiati, Junior, Ferri (al 23′ Beruatto), Zaccarelli, Sclosa, Schachner, Dossena, Serena. A disposizione: Copparoni, Pileggi, Corradini, Caso. All.: Radice.
Hellas Verona: Garella, Volpati, Marangon L., Tricella, Fontolan, Brigel, Fanna, Bruni (all’89’ Donà), Galderisi, Di Gennaro, Turchetta (al 62′ Sacchetti). A disposizione: Spuri, Marangon F., Terraciano. All.: Bagnoli.
Arbitro: Bergamo di Livorno.
Reti: Briegel 20′ (V), Dossena 24′ (T), Marangon 60′ (V)
Spettatori: 49.725 di cui 38.176 paganti e 11.549 abbonati.
Note: Ammoniti Garella, Galderisi e Di Gennaro.

 

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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