IL GIRONE A
La Francia di Paul Pogba
Il centrocampista moderno per eccellenza, l’oggetto del desiderio dei club di mezza Europa, sarà al primo bivio della sua giovane carriera.
Troppo acerbo per il Mondiale 2014 il talento francese sembra pronto a trascinare la sua nazionale.
Anche perché universalmente, per diventare uno dei grandi devi portare la tua nazionale ad una grande vittoria.
Ovviamente non la penso così ma la forzatura è di quelle che devono far riflettere.
Con la Juventus, Pogba ha dimostrato grandi qualità mentre in nazionale (nonostante il premio come miglior giovane del Mondiale brasiliano – immeritato a mio avviso) il Polipo deve ancora prendere il coraggio a due mani e mostrare finalmente le doti di condottiero.
A dire il vero Pogba la differenza l’ha fatta soprattutto in Italia anche per via di mezzi fisici devastanti rispetto al livello medio dei calciatori che popolano il nostro campionato. Quando poi il livello si alza, vedi Champions, allora il ragazzo finisce per essere tritato dal peso della responsabilità e spesso finisce per essere uno dei tanti.
Ovviamente i riflettori saranno puntati su di lui che dovrà essere il giocatore in grado di fare la differenza, dare fantasia e imprevedibilità e, perché no?, realizzare anche qualche goal.
Il mercato dice “occhio alle sirene madridiste” e al richiamo di Mastro Zizou che, pare, lo voglia alla corte delle Merengues a partire dal prossimo anno.
Peserà sicuramente l’assenza di Karim Benzema e pertanto l’attacco dei galletti sarà sulle spalle esili di Antoine Griezmann (in Nazionale: 2 goal nelle ultime 10, 7 nelle 27 totali) e su quelle più quadrate del centravanti di “scorta” (3 goal nelle ultime due), Olivier Giroud.
Punto debole della squadra? La cerniera difensiva. In centro l’assenza di Varane e Sakho spalanca le porte della titolarità a Koscielny e Mangala (ahia!).
Obiettivo
Vittoria finale, Deschamps non ha altre possibilità. Sarà importante l’apporto del pubblico e su questo siamo praticamente certi che i galletti non verranno traditi.
Perché tifare Francia?
Per via della loro stramaledetta capacità di farsi amare nonostante siano francesi.
Per Brel, la Piaf, Truffaut e la maglietta della nazionale con le righine della Adidas nelle versioni 84 & 86, per le ostriche a prezzi popolarissimi, per Parigi e soprattutto per Marsiglia. Ecco, sì, per Marsiglia e per Izzo e i suoi romanzi.
La Romania delle promesse mancate
Sulla carta mi sembra una delle squadre più deboli dell’intero torneo.
Sensazione mia ma i tempi di Hagi e compagnia cantante sembrano veramente tanto tanto lontani.
Il rimescolamento delle gerarchie nel campionato nazionale non ha portato vantaggi ad una nazionale conosciuta, nel passato, soprattutto per via del blocco storico della Steaua.
Non fa sognare questa Romania priva di elementi talentuosi, nella vana ricerca di qualche giocatore che possa fungere da traino per un intero movimento.
Restano alcune (poche) certezze. La prima è che in panchina c’è Iordanescu, un tecnico molto valido capace e che avrebbe meritato una carriera migliore al netto dei tanti successi raccolti.
Fino a pochi mesi fa la Romania era la settima al mondo secondo il ranking FIFA e ha chiuso il girone di qualificazione da imbattuta. Certo, si dirà che il gruppo non fosse irresistibile visto il valore di avversari quali Far Oer, Irlanda del Nord e Grecia.
Eppure i romeni si sono laureati miglior difesa delle qualificazioni (2 goal al passivo) e sono squadra abilissima a difendersi con tutti gli elementi.
Da seguire Chiriches che a Napoli non ha praticamente mai giocato, il viola Tatarusanu, Stanciu, trequartista sul punto di esplodere ma con qualche problemino caratteriale visto che a Bucarest pagherebbero di tasca loro per farlo andare via.
Ci sono poi due giocatori che avevano attirato le attenzioni di mezza Europa e che poi si sono persi: uno è passato fugacemente dall’Italia, a Udine, e si chiama Gabriel Torje, l’altro è Lucian Sanmartean.
Chissà se e quanto giocheranno, ma da loro è lecito attendersi qualche colpo di genio.
Obiettivo
Non so quali obiettivi si pongano a Bucarest e dintorni. Secondo me la Romania rischia di fare una magra figura contendendosi l’ultimo posto del girone con l’Albania e temo che non venga nemmeno ripescata tra le quattro migliori terze.
Perché tifare Romania?
Perché Hagi ha fatto parte di quei numeri 10 che negli anni Ottanta-Novanta ci hanno fatto sognare.
Perché una volta si insegnava l’italiano nelle loro scuole e perché Costanza una volta aveva un bel mare.
Perché il miracolo Steaua e la storia di Ducadam che para 4 rigori al Barcellona in una storica finale di Coppa dei Campioni sono un romanzo che meriterebbe di essere raccontato e raccontato più volte.
La Svizzera e le sue nemesi
Iniziare l’Europeo contro le proprie nemesi: Francia e Albania. Un girone che non sembra alla portata della squadra rossocrociata ma che potrebbe rivelarsi più complicato del previsto.
Una squadra interessante, piena di giocatori talentuosi ma all’apparenza priva di un’anima: certo direte voi, come fa una nazione come la Svizzera multiculturale ad avere un’anima comune e condivisa in cui riconoscersi?
A Vladimir Petkovic, ex tecnico laziale, il compito di far diventare la banda elvetica, una vera nazionale.
Certo che le nemesi di cui parlavamo in precedenza sono quantomeno suggestive.
I tanti giocatori di origine kosovaro-albanese che popolano la rosa di Petkovic si troveranno di fronte già alla prima partita l’Albania in un “derby” che coinvolge anche due fratelli che hanno scelto strade diverse come Granit e Taulant Xhaka, il primo svizzero di adozione, il secondo, kosovaro, che ha scelto l’Albania.
Squadra piena di giocatori che hanno giocato o che giocano in Italia, basti pensare a Valon Behrami, Blerim Dzemaili, Shaqiri, Gelson Fernandes, Von Bergen e tra gli altri.
Tra quelli passati per l’Italia c’è anche uno dei più interessanti, talentuosi e tormentati talenti della nuova generazione: Haris Seferovic, a lui il compito di segnare i goal pesanti.
Ai Mondiali avevo scommesso sull’attaccante Drmic: scommessa persa o solo rinviata?
Solo 7 anni fa campioni del mondo U17, gli svizzeri puntano a stupire. Sembra giunto il tempo di raccogliere i frutti di un lungo lavoro.
Interessantissimo il mediano Schar, talentuoso il giovane Embolo.
Squadra da tenere d’occhio soprattutto in un Europeo così livellato.
Obiettivo
La tenevo più in considerazione negli anni passati ma ci sono alcuni giocatori che rischiano seriamente di farmi innamorare.
Con un pizzico di fortuna gli svizzeri possono arrivare ai quarti.
Il girone lo passeranno in scioltezza.
Perché tifare Svizzera?
Perché Roger Federer è il più grande tennista di sempre e perché Wawrinka (che svizzero non è) ha il rovescio più bello del circuito.
Per via di una delle battute migliori che abbia mai sentito: “Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent’anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos’hanno prodotto? Gli orologi a cucù.”
La recitava Orson Welles ne Il terzo uomo. Orson Welles, ovviamente non era svizzero, altrimenti si dovrebbe proprio fare il tifo per loro.
Perché Locarno è un gran festival cinematografico.
L’Albania di Gianni De Biasi
Il protagonista principale di questa storia è un italiano. Visti i rapporti non sempre idilliaci tra i due paesi (li abbiamo colonizzati prima e poi osteggiati nella loro diaspora) che sia un italiano a regalare un risultato storico per la nazionale albanese suona quantomeno strano.
Gianni De Biasi, onesta carriera da mestierante delle panchine in Italia, qualche promozione (una storica con il Toro) e la magica cavalcata del suo miglior lavoro: il Modena di Milanetto e co., capace di scalare due categorie in due anni (c1-B, B-A).
Il tecnico bresciano si è superato, riuscendo nell’impresa di portare l’Albania alla sua prima fase finale di una rassegna internazionale.
Risultato straordinario, centrato grazie al secondo posto nel girone I di qualificazione che vedeva favorite Portogallo e Danimarca.
Qualche pathos di troppo (anche extracalcistico) nelle due sfide con la Serbia, la vittoria fuori casa con il Portogallo, la Francia battuta in amichevole, la sconfitta di misura con la nazionale italiana: questo il riassunto degli ultimi due anni dell’Albania.
Sono passati i tempi dei gironi di qualificazione conclusi all’ultimo posto, le goleade, le umiliazioni.
Il livello del calcio albanese, in patria, resta piuttosto basso, ma sono tanti i giocatori che militano in campionati importanti e l’esperienza soprattutto in nazionale gioca un ruolo determinante.
Hysaj, Cana, Ajeti, Memushaj, Berisha e soprattutto Taulant Xhaka sono i giocatori più rappresentativi e De Biasi, eroe nazionale in Albania, saprà motivare una squadra tecnicamente modesta ma sicuramente molto combattiva, attenta alla fase difensiva e pronta a ripartire.
Obiettivo
Ho come l’idea che gli albanesi di fare gli sparring partner non abbiano tutta questa voglia.
La sfida con la Svizzera poi, vissuta come uno scontro fratricida, regalerà stimoli incredibili.
Non credo ad una loro qualificazione e penso che gli albanesi raccoglieranno poco in termini di punti: poca l’esperienza a questi livelli, tanta l’emozione e la voglia di ben figurare.
Sensazioni ed emozioni contrapposte che rischiano di non convogliare nella giusta direzione.
Si giocheranno l’ultima piazza del girone A insieme alla Romania.
Perché tifare Albania?
Perché sono una delle Cenerentole del torneo. Perché chissà se gli ricapiterà di qualificarsi. Perché la maglietta è veramente bella. Perché dalle coste pugliesi, nelle giornate terse, si vedono le coste albanesi (mah). Perché Lamerica (Gianni Amelio, 1994) è un grandissimo film, purtroppo poco conosciuto.
Calendario
Scontri diretti
Ultimo incontro: 2011, Romania 0-0 Francia (Euro qualifiers 2012)
Ultimo incontro: 2013, Albania 1-2 Svizzera (Qual.Mondiali Brasile 2014)
Ultimo incontro: 2015, Albania 1-0 Francia (Amichevole)
Ultimo incontro: 2014, Francia 5-2 Svizzera (Mondiali 2014)
Ultimo incontro: 2012, Svizzera 0-1 Romania (Amichevole)
Ultimo incontro: 2014, Albania 0-1 Romania (Amichevole)