Un sogno chiamato Copa America – Girone B

2011-Uruguay

Continua il nostro breve viaggio attraverso le dodici protagoniste che parteciperanno alla 44esima Copa America, al via l’11 giugno prossimo. Dopo il Girone A, ecco il Girone B.

ARGENTINA

argentina reuters

FIFA Ranking: 3° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: 39

Miglior piazzamento: Vincitrice (14 volte, ultima 1993)
Selezionatore: Gerardo Tata Martino (Arg)

Gerardo Martino è un uomo fortunato. Non fraintendeteci, Gerardo Martino merita il successo che ha, ma la fortuna, nella carriera di un allenatore, compensa e non di poco le eventuali lacune tecnico-tattiche del medesimo. El Tata, il saggio, è uno dei pochi che potrà dire di aver allenato Messi e di averlo avuto ai suoi servigi: una fortuna non da poco e, soprattutto, un vantaggio enorme. L’ex allenatore del Barcellona ha a disposizione una fuoriserie: Messi a parte, la squadra argentina sconfitta in finale nel Mondiale brasiliano, è una delle favorite alla vittoria finale. Inserita nell’insidioso girone B, con Uruguay, Paraguay e Giamaica, l’albiceleste rincorre un successo che le sfugge dal 1993: 22 anni e 7 edizioni senza trionfare, con le cocenti delusioni delle finali 2004 e 2007 contro gli acerrimi rivali del Brasile. Sono tanti i volti noti della nazionale argentina, partendo dal sampdoriano Romero al genoano Roncaglia, dal laziale Biglia agli juventini Pereyra e Tevez, dai napoletani Andujar e Higuain a un discreto numero di vecchie conoscenze che hanno giocato alle nostre latitudini quali Pastore, Lamela e Lavezzi. Certo è che l’Argentina punterà al bersaglio grosso, come è ovvio che sia. Martino nelle amichevoli ha cambiato spesso modulo, passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3, financo al 4-4-2, sperimentando un po’: nelle 7 partite disputate il suo bilancio è di 5 vittorie e due sconfitte (contro Brasile e Portogallo).

Messi argentina reuters

L’uomo in più – Lionel Messi
Messi sempre Messi, fortissimamente Messi. Uomo dei record, trequartista abile nella realizzazione e nell’assistenza per le punte, geniale, fenomenale quando parte in velocità, straordinario sui calci piazzati. What else? – Recita la famosa pubblicità… Lionel Messi è il numero dieci per eccellenza. Certo che quel numero, stampato su quella camiseta, assume contorni che esulano dal calcio e sfiorano l’epica, la storia, la mitologia di questo sport. Essere Messi non vuol dire essere Maradona e non vuol dire nemmeno provare un timido accostamento. Essere Messi vuol dire decidere quando è il momento di vincere, da soli, le partite (vedi semifinale di Champions). Essere Messi significa portare il peso di quella camiseta e con essa un carico di responsabilità tali da rimanerne schiacciati: ecco forse quale è il limite. La differenza. A Messi, invece, i detrattori chiedono di essere Messi e soprattutto pretendono che Messi faccia quanto fece Maradona con la sua nazionale: vincere da solo o quasi, essere decisivo sempre, non fallire mai, sembra strano chiedere ad un extraterrestre di essere sovrannaturale. Che il Dio del pallone lo preservi a lungo.

URUGUAY

uruguay reuters

FIFA Ranking: 8° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: 41
Miglior piazzamento: Vincitrice (15 volte, l’ultima nel 2011)
Selezionatore: Oscar Washington Tabarez (Uru)

Dopo il deludente Mondiale brasiliano, la Celeste si appresta a rimettersi in carreggiata ed è una delle pretendenti al successo finale. Oscar Tabarez, il maestro, ha la fiducia incondizionata di tifosi e federazione ma la pesante assenza di Luis Suarez getta un’ombra lunga sulle speranze della nazionale uruguaiana. Molti i volti noti, da Muslera ad Alvaro Pereira, i granata Gaston Silva e Tata Gonzalez, Arevalo Rios con un passato da dimenticare a Palermo, Cristian Rodriguez e la sua toccata e fuga a Parma, con tanto di giallo sulla inconsapevole cessione ad una squadra in piena crisi economica e sull’orlo del fallimento. E poi gli attaccanti: Cavani, Abel Hernandez, eterna promessa dal fisico di cristallo, e Cristian Stuani, un passato alla Reggina. Squadra che fa della grinta e della tecnica le sue armi migliori, l’Uruguay si schiererà molto probabilmente con un 4-4-2 (adattato ad un 4-3-1-2). Tabarez è un allenatore esperto che avrebbe meritato miglior sorte in tutta la sua carriera e allo stesso tempo sa quale siano le reali possibilità per questo Uruguay. Molta esperienza in mezzo al campo e sulla carta poca freschezza. Ai Mondiali 2010 fu quarto posto, a quelli brasiliani una prematura eliminazione agli ottavi, dopo che per qualificarsi ci vollero addirittura gli spareggi interzona: insomma, un movimento che vive di alti e bassi, ma con un discreto ricambio generazionale. Saranno i più esperti a trascinare la Celeste. E il Cannibale Suarez farà il tifo da casa.

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L’uomo in più – Edinson Cavani
Zamparini prima e De Laurentiis poi hanno ricavato somme importanti dalla sua cessione. Edinson Cavani è uno degli attaccanti più completi del mondo. Abile sottoporta, veloce, dotato di buon dribbling e gran tiro, forte anche in copertura (quante volte ha chiuso lui in ripiegamento difensivo?), il centravanti del Paris è sicuramente l’uomo in più della nazionale uruguagia, al netto dell’assenza, pesantissima, di Luis Suarez. Serviranno goal pesanti ma servirà soprattutto il Cavani edizione de luxe per centrare un risultato di prestigio e confermare la vittoria del 2011. Nato a Salto nel 1987, Cavani ha raccolto 71 presenze e realizzato 25 goal con la casacca della nazionale. Dopo le esperienze a Palermo e Napoli e il trasferimento in Francia, sembrerebbe in procinto di tornare in Italia, e più precisamente alla Juventus: radiomercato conferma, da Torino nicchiano. Può ricoprire molti ruoli offensivi e soprattutto si adatta a diversi schieramenti tattici. Edinson Cavani sarà uno dei protagonisti della prossima Coppa America, potenzialmente uno dei papabili al trono di goleador.

PARAGUAY

Paraguay reuters
FIFA Ranking
: 85° posto, agg. 4 giugno 2015

Partecipazioni alla Coppa America: 34
Miglior piazzamento: Vincitrice (1953, 1979)
Selezionatore: Ramon Diaz (Arg)

Dov’è il ricambio generazionale? Ecco come hanno risposto sui social network molti tifosi paraguaiani alla notizia delle convocazioni della vecchia conoscenza del calcio italiano, Ramon Diaz allenatore in pectore dell’Albirroja. Certo che il movimento paraguaiano non sta attraversando un momento storico indimenticabile: al guizzo del 2011 (secondo posto in Coppa America dopo anni di delusioni), si è aggiunto il fallimento della qualificazione ai Mondiali del 2014 e il conseguente ultimo posto nel girone sudamericano, peggior risultato di sempre per il Paraguay. Il dopo Gerardo Martino è stato traumatico. Dal 2011 sulla panchina del Paraguay si sono succeduti 4 tecnici: con un bilancio fatto di 38 partite, 16 sconfitte, 13 vittorie e 9 pareggi. L’orizzonte è funesto. Il girone B parrebbe un ostacolo insormontabile con Argentina e i cugini dell’Uruguay a recitare il ruolo di favoriti: cercare di contenere i danni con queste due e battere la Cenerentola Giamaica potrebbe servire a centrare la qualificazione. Scelte difficili per Diaz, alcune obbligate (Cardozo out per infortunio), alcune incomprensibili, come quelle del 18enne Salcedo e quella di Jonathan Fabbro detto El Mago, centrocampista geniale e imprevedibile rimasto fuori dai 23. Cosa resta? Il resto è una squadra che si schiera con il 4-4-2 e si affida ad un solido gruppo di giocatori d’esperienza come Justo Villar, in porta, Nelson Haedo Valdez, il giramondo Lucas Barrios e l’eterna promessa Roque Santa Cruz o volti noti anche alle nostre latitudini come quello di Ivan Piris, laterale già in forza alla Roma e ora nelle fila dell’Udinese. Basterà per superare il turno, obiettivo minimo e massimo allo stesso tempo per la compagine Guaranì?

bobadilla basilea lapresse

L’uomo in più – Raúl Bobadilla
Non è paraguaiano da molto, ma potrebbe essere proprio lui l’uomo in più della nazionale albirroja. Nativo di Ciudad de Formosa, in Argentina, nel marzo del 2015 ha richiesto e ottenuto la cittadinanza paraguaiana e ha esordito in nazionale contro il Costa Rica. Attaccante potente, fisicamente straripante, ma nonostante la stazza (180×82) rapido e mobilissimo, si è fatto conoscere in Europa con la casacca delle Cavallette del Grasshoppers e successivamente a Monchengladbach, Young Boys e Basilea. Bobadilla attualmente milita nel Augsburg dove ha segnato 10 goal nell’ultima Bundesliga contribuendo al miglior risultato di sempre per la compagine bavarese, quinta in classifica e qualificata per l’Europa League. Bobadilla, alla ricerca del primo goal con la maglia della nazionale paraguaiana, potrebbe fare coppia con Lucas Barrios o Valdez, con il primo leggermente favorito nelle gerarchie di Diaz.

GIAMAICA

Jamaica's Reuters

FIFA Ranking: 65° posto, agg. 4 giugno 2015
Partecipazioni alla Coppa America: La Giamaica è alla sua prima partecipazione
Miglior piazzamento: –
Selezionatore: Winfried Schafer (Ger)

I Reggae Boyz sono stati invitati a partecipare alla Coppa America e sarà una prima volta dal sapore dolce, visto che il calcio giamaicano sembra essere uscito da un lungo torpore. Freschi vincitori della Caribbean Cup e qualificati alla prossima Gold Cup, i giamaicani vogliono stupire a partire proprio da questa Coppa America anche grazie al tecnico tedesco Schafer che ha restituito entusiasmo ad un movimento che tra dicembre 2012 e novembre 2013 non ha vinto una sola partita tra amichevoli e partite valevoli per qualificazioni ai Mondiali e tornei continentali. Dall’avvento di Schafer sulla panchina nerogialloverde, in 20 partite il tecnico tedesco ha raccolto 6 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte. Winfried Schafer, 65 anni, sembra l’uomo giusto al momento giusto: centrocampista di livello nel Moenchengladbach anni Settanta, allenatore capace di portare al trionfo il Camerun (coppa d’Africa 2002) e giramondo sempre pronto a sperimentare, come testimoniano le sue esperienze in Thailandia, Emirati e Azerbaigian. Per il calcio giamaicano sono comunque lontani i fasti del Mondiale 1998 che si disputò in Francia, quando i Reggae Boyz riuscirono nell’impresa di qualificarsi per la fase finale. Che squadra vedremo in Cile? Innanzittutto Schafer farà delle scelte dettate (come per il Messico) dall’impegno ben più potabile della Gold Cup di luglio, pertanto si può immaginare che qualche variazione sulle due rose impegnate ci potrà essere. La formazione giamaicana si schiera con un 4-4-1-1 (o 4-5-1) e sembra in grado di proporre una sola idea di calcio: difesa e contropiede. Del resto, in un girone come questo, le uniche chanches saranno concentrate sul match contro il Paraguay, vero e proprio spareggio per evitare l’ultima piazza e puntare ad una incredibile qualificazione come terzi classificati. Colpisce molto la provenienza dei convocati giamaicani che militano nei club più disparati e in campionati assolutamente diversi per qualità e fama: chi gioca in Norvegia, come il portiere Kerr, chi in Svezia come l’altro collega Miller o l’attaccante Seaton; molti calcano le scene dei campi inglesi tra Premier e categorie inferiori: Wes Morgan in forza al Leicester ne è l’esempio più fulgido. Sottovalutare un calcio molto fisico e atletico come quello giamaicano potrebbe riservare qualche brutta sorpresa, ma certo è che i cuginetti di Usain Bolt dovranno inventarsi qualcosa di incredibile per andare avanti. Correre potrebbe non bastare.

Vancouver Whitecaps' Darren Mattocks, of Jamaica, celebrates his goal against Sporting Kansas City during the first half of an MLS soccer game in Vancouver, B.C., on Sunday August 10, 2014. THE CANADIAN PRESS/Darryl Dyck

L’uomo in più – Darren Mattocks
24 anni e cinque goal nelle ultime sei partite con la Nazionale, Darren Mattocks è uno dei sei giocatori della rosa giamaicana a provenire dal campionato MLS. Il talentuoso attaccante milita infatti nelle fila del Vancouver, dopo essere stato la punta di diamante della squadra dell’Università di Akron. Il suo obiettivo e quello dell’intera squadra, oltre alla qualificazione al turno successivo, è essenzialmente quello di mettersi in mostra per ottenere un contratto migliore. Le sue peculiarità sono basate essenzialmente sulla fisicità: rapido, scattante, velocissimo ma soprattutto abilissimo in elevazione, il giovanotto ha le idee chiare. Stupire per continuare a sognare. La Giamaica e Darren Mattocks: uniti alla ricerca di un posto al sole.

TESTA A TESTA

Argentina-Giamaica
2 match

2 vittorie Argentina
7 goal Argentina
1 goal Giamaica

Argentina-Uruguay
180 match

84 vittorie Argentina
41 pareggi
55 vittorie Uruguay
292 goal Argentina
217 goal Uruguay

In Coppa America
30 match

13 vittorie Argentina
4 pareggi
13 vittorie Uruguay
41 goal Argentina
36 goal Uruguay

Argentina-Paraguay
89 match

47 vittorie Argentina
28 pareggi
14 vittorie Paraguay
181 goal Argentina
93 goal Paraguay

In Coppa America
22 match

18 vittorie Argentina
4 pareggi
68 goal Argentina
19 goal Paraguay

Paraguay-Uruguay
71 match
25 vittorie Paraguay
17 pareggi
29 vittorie Uruguay
92 goal Paraguay
107 goal Uruguay

In Coppa America
25 match

6 vittorie Paraguay
5 pareggi
14 vittorie Uruguay
32 goal Paraguay
53 goal Uruguay

Uruguay-Giamaica
2 match
1 vittoria Uruguay
1 vittoria Giamaica
3 goal Uruguay
2 goal Giamaica

Giamaica-Paraguay
5 match
2 vittorie Giamaica
3 vittorie Paraguay
10 goal Paraguay
7 goal Giamaica

Questo articolo è stato pubblicato in anteprima su Contropiede.net

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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