Impressioni di Champions – La finale

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Si è conclusa come da pronostico la finale di Berlino. Troppo Barça in questa edizione, troppo Barça per questa Juve spintasi ogni oltre aspettativa sino all’ultimo atto, dimostrando di poter stare lì, solo per un breve tratto di partita.

Squadre confermate con Iniesta che stringe i denti, mentre Barzagli sostituisce Chiellini.
Pronti via e Rakitic spiana la strada. 1-0. Azione manovrata in stile Barcellona e tocco facile per il croato.
La Juve accusa il colpo e solo grazie ad alcune prodezze di Buffon rimane in carreggiata. Troppo bassa ad aspettare i centrocampisti blaugrana, poco aggressiva nella ricerca del pallone e forse un po’ troppo in ritardo sulle giocate palla a terra del Barcellona, considerando che Rakitic, Busquets e Iniesta avevano sempre più di una opportunità di passaggio, potendo scegliere a chi dare il pallone.
Il canovaccio non cambiava, qualche leziosismo di troppo consentiva comunque alla Juventus di tirare fuori il naso e in contropiede creare qualche grattacapo a Ter Stegen: proprio quest’ultimo, il portiere di Champions, ha sbagliato qualche giocata di troppo sulle quali Vidal, Tevez e Morata avrebbero potuto fare meglio.
Buffon salvava la porta con due miracoli e la seconda, esterno in corsa di Suarez, delle due arrivava proprio sul gong del primo tempo.
Si riparte e da una giocata sontuosa di Marchisio nasceva il pareggio. Colpo di tacco per Lichtsteiner proprio alle spalle di Alba, lo svizzero centrava basso e complice la difesa blaugrana troppo schiacciata il pallone giungeva a Tevez che di sinistro incrociava. Ter Stegen respingeva proprio sui piedi di Morata che aveva vita facile e siglava l’1-1. Era il 55′.
Da qui iniziava la partita della Juve. Il goal era come una scossa. Il Barça accusava in maniera vistosa e spinta da Pogba e Vidal, la Juve ci credeva. Guadagnava qualche calcio d’angolo e sembrava una squadra diversa, pronta a ribattere colpo su colpo.
Ma dopo 13 minuti la partita della Juve tornava sui binari precedenti. Azione di contropiede gestita da Messi che incrocia sul palo lontano, Buffon non è irreprensibile e sulla respinta arriva Suarez per il più comodo dei tap-in. 68′, 2-1.
Mentre il Barça gioisce, Bonucci e Lichtsteiner protestano per un contatto in area tra Dani Alves e Pogba: i due si strattonano, il contatto c’è ma per Cakir non è sufficiente a decretare la massima punizione. 
Cakir scontenterà anche i blaugrana qualche minuto dopo il 2-1, annullando (segnalazione del giudice di porta) il 3-1 di Neymar: colpo di testa e palla che va sulla mano del brasiliano. I dubbi restano anche qui.
Il Barça cerca di addormentare la partita, la Juve ci prova, e i catalani pur spazzando qualche pallone di troppo trovano ancora la forza di colpire in pieno recupero con Neymar su assist di Pedro. 
Meritato Triplete per una squadra eccelsa: impensabile che l’MSN non sollevasse la Coppa al cielo di Berlino.
Luis Enrique al primo anno da allenatore del Barcellona entra diretto nella storia e la riscrive da par suo.
E’ un Barcellona meno autistico rispetto al compulsivo possesso palla Guardiolano, è un Barça letale negli spazi (stasera la Juve ha concesso due-tre contropiedi di troppo), ed è soprattutto un Barça capace di gestire e variare i ritmi a proprio piacimento.
La Juventus ha fatto quanto in suo potere e in generale la condotta di gara ha permesso ad Allegri e ai suoi di stare in partita: sinceramente ritengo il risultato giusto anche nei termini, perché il primo tempo ha denotato che il divario c’era eccome e non possono bastare solo tredici minuti (peraltro buoni) per poter sperare di battere questo Barcellona.

Migliore in campo, a mio avviso Neymar. Il brasiliano ha messo in difficoltà Lichtsteiner e ha dimostrato di non essere un fenomeno da baraccone come molti (compreso il sottoscritto) lo considerarono al suo arrivo in Europa.
Si conclude qua la Champions.
Qualche numero sparso. Il Barça ha segnato 31 goal in 13 partite. Messi-Suarez-Neymar ne hanno realizzate 27 su 31. (122 nell’annata tra Liga e Coppe)
Il Barcellona ha vinto 11 delle 13 partite disputate in Champions.
Questa è la vittoria numero 32 sulle 37 partite giocate nel 2015 dal Barcellona. Completano il computo 2 pareggi e tre sconfitte.
L’ultima sconfitta è datata 12 maggio, Champions semifinale di ritorno (3-2 contro il Bayern). Se si esclude questa partita, le altre due sconfitte sono datate, 21 febbraio (Malaga 0-1 in Liga) e 4 gennaio contro la Real Sociedad (1-0, Liga).

Champions numero 5 per il Barcellona e secondo Triplete dopo quello del 2009.
Prima di loro, Celtic (1967), Ajax (1972), PSV (1988), Manchester United (1999), Inter (2010) e Bayern Monaco (2013).

6 come il numero di finali perse per la Juventus. Dopo Ajax, Amburgo, Borussia Dortmund, Real Madrid e Milan, i catalani regalano ai bianconeri il triste primato continentale. Allegri non fa meglio di Lippi (che una finale l’ha vinta, ma ne ha perse tre), Trapattoni e Vycpalek.

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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