Le 32 protagoniste – Puntata no.18 – La Francia

La Squadra – Blues (I blu)

La Francia si presenta ai nastri di partenza di Russia 2018 con i favori del pronostico, i Blues non sono in pole ma fanno parte di quella cerchia ristretta che può ambire al titolo finale.

Qualificatisi non senza patemi, e all’ultima giornata del girone A (che comprendeva anche Svezia, Olanda, Bielorussia, Bulgaria e Lussemburgo), i francesi hanno subito un pericoloso rallentamento proprio sulla linea del traguardo.
23 punti, 1 sola sconfitta (in Svezia), 18 goal segnati e solo 6 subiti: brutta la sconfitta in Svezia (super papera di Lloris) e incredibile il pareggio a reti bianche con il Lussemburgo, proprio davanti al pubblico amico.
Un risultato storico per i “banchieri” che ha scatenato le ire funeste dei media francesi, mai teneri con i propri beniamini a fronte di uno risultato di quel genere.

Didier Deschamps allena i galletti dal 2012, 76 partite, 48 vittorie, 16 pareggi, 15 sconfitte ma si porta appresso il peccato originale del mancato successo nell’edizione casalinga di Euro2016, quando la Francia nella finale contro il Portogallo si dovette arrendere al goal di Eder.
Pare assai complicato che Deschamps possa restare sulla panchina francese al termine dei Mondiali se non riuscirà a centrare il bersaglio grosso, o quanto meno a convincere i suoi detrattori.

Cosa attenderci dalla Francia? Le aspettative sono molto alte e molti dei protagonisti convocati da Deschamps dovranno compiere il definitivo salto di qualità: viene facile pensare a Pogba, in nazionale sempre abulico e quasi mai decisivo e a Kylian Mbappè che dopo un’annata spettacolare a Monaco, non ha particolarmente brillato nelle fila del Paris.

Squadra sempre più multietnica, la Francia è stata forse la squadra che ha più rappresentato i cambiamenti in corso nel calcio e nella società dei paesi europei più sviluppati.
Ai Mondiali la maggior parte dei calciatori francesi sarà rappresentata da quelle seconde generazioni di immigrati cresciute nelle banlieue.
Nelle zone più disagiate del paese — come in molti altri posti in Europa — è cresciuta la nuova generazione di calciatori fisicamente e tecnicamente dotati per via delle partite, innumerevoli, disputate nei campetti di cemento o sintetici, i più diffusi in periferia.

Campi stretti, affollatissimi dove i rimbalzi si moltiplicano per via della superficie durissima e dove giocano tutti, dai bambini ai ragazzi più grandi: una vera e propria palestra a cielo aperto.

I protagonisti

Antoine Griezmann
Antoine Griezmann

Uno dei protagonisti più attesi è sicuramente, Le petit diable, Antoine Griezmann.
Il bomber dell’Atletico Madrid ha disputato un’ottima stagione, coronata con il successo in Europa League, trofeo vinto anche grazie ai suoi goal.
Attaccante rapido, mortifero sotto porta, anche assist man, Griezmann sarà uno dei candidati alla vittoria finale della classifica marcatori.

Altro giocatore molto atteso è Mbappè che farà parte dell’11 titolare.
Formazione che vede Lloris tra i pali con Areola, transfugo del Paris, come secondo e Mandanda leggermente indietro nelle gerarchie.
In difesa Varane e Umtiti dovrebbero formare la cerniera centrale mentre sugli esterni saranno Mendy e Sidibé i titolari con Pavard e Hernandez che rincorrono una maglia da titolare.

A centrocampo ecco il terzetto Pogba, Matuidi e Kanté. Muscoli, cervello, forse non molta fantasia, ma il tridente Dembelé (o Lemar), Griezmann e Mbappè sarà ben aiutato e supportato.

In rosa e a casa

In rosa, tra i convocati Thauvin, ottima stagione al Marsiglia, N’Zonzi oggetto del desiderio della Juve e Tolisso che il Napoli ha vanamente corteggiato.
Tra i panchinari anche Fekir, Lemar e Giroud.
Fanno impressione i nomi dei “tagliati” che potrebbero tranquillamente comporre un 11 di tutto rispetto: Costil, Digne, Zouma, Sakho, Debuchy, Rabiot, Sissoko, Martial, Coman, Benzema e Lacazette.
Per non dimenticare, Ben Yedder e Laporte, solo per citarne altri.

I record della Francia (clicca per vedere l’infografica)


Testa a testa – Il Gruppo C

Il gruppo C sembra più equilibrato del previsto.
I francesi sono gli ovvi favoriti, ma occhio alla Danimarca e alle outsider Perù e Australia.
Proprio contro i canguri, i transalpini faranno il loro esordio mondiale a Kazan.
Il secondo match contro il Perù con cui i francesi sono in saldo negativo: nell’unico incontro disputato furono i sudamericani ad avere la meglio.
Terzo incontro del girone, contro la Danimarca, l’ostacolo, sulla carta, più temibile.
In uno dei 15 incontri disputati tra le due nazionali spiccano due matches disputati ai mondiali e la partita inaugurale dell’Europeo del 1984, vinto proprio dalla Francia.


Francia v Australia

Bilancio totale: 4 matches
Francia 2 vittorie
Pareggi 1
Australia 1 vittoria

Francia v Perù
Bilancio totale: 1 match
Francia 
Pareggi –
Perù 1 vittoria

Francia v Danimarca
2 incontri ai Mondiali:
Francia v Danimarca 2-1 (Gruppo C, Francia98)
Danimarca v Francia 2-0 (Gruppo A, Corea/Giappone2002)
Bilancio totale: 15 matches
Francia 8 vittorie
Pareggi 1
Danimarca 6 vittorie


Storie – La maglia numero 7

Non c’è bisogno di preamboli. Questa è la breve storia di un numero 7, uno dei più complicati, deliziosi, istrionici, funamboli che si siano mai visti su un campo da calcio.
Calciatore dalla personalità strabordante, leader e trascinatore fuori e dentro il campo.
Lui è Eric Cantona e avrebbe potuto essere chiunque nella vita. Tutto. Oppure essere Cantona. 

Le origini

Cresciuto nell’Auxerre, in Borgogna, terra di vini eccellenti, terra di Pinot noir, Cantona assomiglia molto a quel vino rosso: sanguigno, complesso, di difficile interpretazione.
Dopo una carriera travagliata in Francia, tra prestiti e sospensioni, squalifiche e allontanamenti, Cantona si trasferisce in Inghilterra, al Leeds dove contribuisce alla vittoria del titolo inglese.

Quando si trasferisce ai Mancunians, l’allora allenatore Ferguson ebbe a dire:

Se mai esistesse un giocatore, in qualsiasi parte del mondo, creato per il Manchester United, beh, quello è Cantona.

Ha inizio una storia di amore assoluto tra il francese e il pubblico dell’Old Trafford. Il suo modo di giocare, la sua postura, la sua classe, tutto ciò lo contraddistingue, restituendogli un’aura di superiorità che forse è paragonabile solo a quella (molto più costruita) legata alla figura di Ibrahimovic.
Il personaggio Cantona fa parlare di sé mentre il calciatore continua a deliziare il pubblico con goal tipo questo. Roba da vedere e rivedere. Da insegnare nelle scuole non solo di calcio.

Ci sono almeno tre cose da dire dopo aver guardato almeno dieci volte questo video.
La prima è la risata del cronista al momento del primo dribbling di Cantona.
La seconda è il colpo sotto di Cantona.
La terza è l’esultanza. Come a dire: “Avete visto? Di questo sono capace.”

I problemi nascono dopo l’evento che fa da spartiacque alla carriera del francese.
La storia è nota ai più. Si gioca un match tra il Man. United e il Crystal Palace.
Il francese viene espulso per un fallo sul difensore Shaw.
L’arbitro lo manda negli spogliatoi e mentre Cantona sta uscendo, dalla tribuna, un tifoso del Crystal lo apostrofa malamente.
Il numero 7 non ci pensa due volte elo stende con uno spettacolare colpo di kung-fu al petto.
Viene portato via a forza.

L’inattività

Nove mesi di squalifica, 120 ore di servizio civile e una conferenza stampa che definire geniale è ancora riduttivo.

Quando i gabbiani inseguono il peschereccio è perché sanno che verranno gettate delle sardine in mare. Grazie mille.
Eric Cantona

Se non è la conferenza stampa più veloce della storia, poco ci manca. Cantona è un genio e sa di esserlo e non solo sul terreno di gioco.
Quando torna in campo contribuisce in maniera importante al double del 1995/96: campionato e FA Cup. Fu lui il primo il primo capitano straniero di una squadra inglese a centrare l’impresa.
A 30 anni, nel 1997, annuncia il suo ritiro.
Ed è dopo il suo ritiro che la figura di Cantona raggiunge vette inarrivabili.

Personaggio

Cantona diventa un personaggio. Attore e produttore cinematografico, protagonista di spot pubblicitari e film di qualità (Il mio amico Eric, Ken Loach), ambasciatore del beach soccer, The Commissioner of football una serie di corti in cui con un linguaggio colorito e una recitazione invidiabile mette alla berlina il mondo del calcio e i suoi protagonisti.

Niente da fare, Cantona non poteva essere altro che un attore.
Sul campo di calcio ha interpretato un personaggio che lo ha accompagnato anche al di fuori del mondo del pallone.
Non è uno dei tanti, sarà sempre unico, unico nel suo genere.
Un genio, uno straordinario protagonista del rettangolo verde.
Lo abbiamo amato per il suo modo di giocare a calcio, lo amiamo a maggior ragione oggi perché il calcio, come la vita, si alimenta di personaggi.

Cantona è stato inserito nella FIFA100, la lista stilata da Pelé, incluso nella Hall of Fame del calcio inglese ma quel che più conta per lui è l’affetto della gente, dei suoi tifosi.

Sono molto orgoglioso che i tifosi cantino ancora il mio nome allo stadio, ma ho paura che un domani loro smettano. Ho paura perché amo questa cosa. E ogni cosa che ami, hai paura di perderla.
Éric Cantona

I convocati della Francia a Russia2018

Portieri
Lloris (Tottenham), Areola (PSG), Mandanda (Marsiglia)

Difensori
Hernandez (Atletico Madrid), Kimpembe (PSG), Mendy (Man City), Pavard (Stoccarda), Rami (Marsiglia), Sidibé (Monaco), Umtiti (Barcellona), Varane (Real Madrid)

Centrocampisti
Kanté (Chelsea), Matuidi (Juventus), N’Zonzi (Siviglia), Pogba (Man United), Tolisso (Bayern Monaco)

Attaccanti
Dembele (Barcellona), Fekir (Lione), Giroud (Chelsea), Griezmann (Atletico Madrid), Lemar (Monaco), Mbappé (PSG), Thauvin (Marsiglia)

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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