Le 32 protagoniste – Puntata no.22 – La Colombia

La Squadra – I Cafeteros

La Colombia ha raggiunto l’obiettivo di Russia 2018 grazie ad un girone di qualificazione molto complicato che solo per un soffio non l’ha spedita a giocare i playoff interzona.
Una nazionale rebus, lontana parente di quella ammirata in Brasile nel 2014.

José Pekerman, argentino, è alla guida della nazionale colombiana dal 2012.
Il “tassista”, per via di uno dei tanti lavori svolti in vita sua, in 73 panchine ha raccolto 40 vittorie, 19 pareggi e 14 sconfitte.
Niente male per un tecnico capace di vincere  ben 3 mondiali U20 (1995, 1997, 2001) e di sfiorare la vittoria in Conf Cup, nel 2005.

José Pekerman
José Pekerman

Potenziale offensivo incredibile e appena 21 goal segnati nelle qualificazioni, una specie di ossimoro in salsa al caffè.
Eppure gli attaccanti non mancano e hanno ottime qualità.

Dove potrà arrivare la Colombia? Pekerman vuole togliersi qualche soddisfazione. In Brasile arrivò ai quarti mostrando un gioco a tratti spumeggiante. Ci sono validi motivi per essere ottimisti: lo spirito di rivalsa e la voglia di vincere di alcuni giocatori all’ultima chance, vedi Falcao e Cuadrado, misti alla fame di alcuni giovani come James, Quintero e Sanchez.

I protagonisti

James Rodriguez

El Bandido così è soprannominato James Rodriguez, il crack dei Mondiali Brasiliani in cui si svelò agli occhi del mondo.
In forza al Bayern Monaco (ancora per quanto?) con le sirene italiane che spingono (Napoli, Inter e Juve), il numero 10 colombiano è l’uomo più rappresentativo della compagine di Pekerman.

Insieme a lui un gruppo di “vecchi” marpioni ben conosciuti alle nostre latitudini: Cuadrado, Carlos Sanchez, Bacca e Cristian Zapata formano la vecchia guardia.
La nouvelle vague colombiana è formata da Mina e Davinson Sanchez, due difensori di livello internazionale, fisicamente dotati, veloci e molto determinati.

A centrocampo i due mediani Barrios e Sanchez a protezione della difesa a 4 dove troveranno posto anche i due esterni Arias e Mina e sostengono i tre-trequartisti Rodriguez, Quintero e Izquierdo.

Di punta, Radamel Falcao. Sul Tigre, prima di un brutto infortunio che lo ha fermato nel momento migliore della carriera, si potrebbero dire tante cose: una sicuramente è che vede la porta come pochi altri. Attaccante temibile, fenomenale nel gioco aereo, sul tavolo verde di Russia 2018 può puntare al bersaglio grosso.
Colombia chiamata a migliorare il risultato di Brasile 2014, quando arrivò ai quarti di finale.

I record della Colombia

6 partecipazione su 21 edizioni

18 partite disputate
7 vittorie, 2 pareggi, 9 sconfitte
Gol fatti 26
Gol subiti 27

Giocatore più vecchio
43 anni, 3 giorni, Faryd Mondragón (contro Giappone, 24 giugno 2014)

Periodo di tempo più lungo tra due partite disputate
15 anni e 363 giorni, Faryd Mondragón (1998–2014)

L’unico
ll gol olimpico, ovvero il gol diretto da calcio d’angolo
Marcos Coll, 1962 Colombia-Unione Sovietica

Record individuali
Carlos Valderrama, 111 presenze (1985-98)
Radamel Falcao, 29 reti in 73 presenze (2007-…)


Testa a testa – Il Gruppo H

Favorita del girone, se la dovrà vedere, probabilmente con la Polonia, per la prima piazza.
Contro Senegal e Giappone, sulla carta, il pronostico sembra pendere dalla parte dei Cafeteros.
Apertura contro il Giappone maltrattato negli ultimi Mondiali in Brasile, anche grazie ad un super James (con un gol da cineteca), nel secondo incontro si decideranno le sorti della banda Pekerman: la Polonia sarà molto più di un test.
Il Senegal sarà l’ultimo appuntamento e lì i giochi potrebbero essere già fatti.

Colombia v Giappone
1 match ai Mondiali. Colombia v Giappone 4-1, Brasile 2014
Bilancio totale: 3 matches
Colombia 2 vittorie
Pareggi 1
Giappone 1 vittoria

Colombia v Polonia
Bilancio totale: 2 matches
Colombia 2 vittorie
Pareggi 1
Polonia 1 vittoria

Colombia v Senegal
Bilancio totale: 1 match
Colombia 
Pareggi 1
Senegal 


Storie – Colombia a mano armata

Pablo Escobar

Un paese bellissimo, a detta di molti con le donne più belle del pianeta, una guerra intestina tra le FARC-EP, il cartello di Medellin e le relazioni pericolose tra il calcio e la droga.
Uomini copertina di una Colombia che vuole emanciparsi ma non rinuncia ad una buona dose di follia e resta prigioniera del suo presente e del suo passato.

Gli anni Novanta

Il paese si desta. Il calcio diventa elemento trainante anche grazie ad un uomo che si chiama Francisco Maturana. Allenatore dell’Atletico Nacional de Medellin che ppuò vantare giocatori come René Higuita, Andrés Escobar, Luis Carlos Perea,  John Tréllez, Leonel Álvarez e Albeiro Usuriaga, tra gli altri, tutti membri della nazionale di calcio colombiana.

Francisco Maturana

Maturana guida la squadra bianco-verde alla vittoria della Coppa Libertadores 1989. Nel 1987 diventa ct della Colombia e guida la nazionale alla Copa América 1987, nella quale i Cafeteros si classificano al terzo posto. Con l’Atletico si gioca la Coppa Intercontinentale contro il Milan e nella partita a scacchi con Arrigo Sacchi perde all’ultimo minuto per un errore della barriera che si apre sulla punizione di Evani.

Simboli

Gli uomini simbolo essenzialmente sono essenzialmente due: uno è Carlos Valderrama, capelli biondi ricci a cascata, numero dieci di classe infinita e Renè Higuita portieri sui generis, famoso più per le sue uscite fuori dalla porta, i dribbling irriverenti e anche qualche golletto su punizione.

C’è una data precisa in cui il calcio colombiano viene sdoganato, sale ai piani alti della scala sociale e si fa accettare a corte: Inghilterra-Colombia, Wembley, 24 maggio 1988, Stanley Rous Cup. Finisce 1-1 ma conta poco o niente.

Valderrama e Higuita, ieri e oggi

Il calcio colombiano è uscito dal sottoscala. Si qualifica ai Mondiali italiani dove Higuita la combina grossa e il sogno finisce agli ottavi per un dribbling di troppo.

Nel 1994 però le cose peggiorano. Il paese è al gancio dei trafficanti di cocaina e il Mondiale statunitense fa ripiombare la Colombia nel dramma.

Morire per un autogol

Il 22 giugno va di scena il match tra USA e Colombia. Al 35′ del primo tempo, un intervento maldestro del difensore Andrès Escobar sul cross basso di Paul Caligiuri determina l’autogol che porta in vantaggio i padroni di casa.
E’ il primo autogol della carriera di Escobar. Sarà l’unico anche perché dieci giorno dopo circa, nel parcheggio di un bar di Medellin, il difensore dell’Atletico viene raggiunto da tre colpi di pistola alla schiena.

Andres Escobar

Dopo ventiquattro anni, il mandante dell’omicidio Escobar è stato arrestato. Andres Escobar non era in alcun modo legato con il re dei narcos Pablo Escobar, ma ha la sfortuna di aver fatto perdere un sacco di soldi al cartello della droga per via di una scommessa sulla quale il suo autogol ha inciso in maniera negativa.

Pornostar e pistole

Uno dei personaggi che popolano l’universo del calcio colombiano milita nel campionato italiano. Si chiama Faustino Asprilla detto Tino.
Notti brave, corse in automobile, pistole sempre a portata di mano, una passione sfrenata per le donne e una storia a luci rosse con la pornostar Petra.

Petra

Ne combina di tutti i colori, Tino, che però in campo è una furia e con il Parma vince due UEFA, una Coppa delle Coppe e una Coppa Italia.
Una vita tempestosa segnata da una serie infinita di pasticci, una vita spericolata.

Lo scorpione

Si ritorna dove molto, se non tutto, cominciò.
Wembley, amichevole tra Colombia e Leoni d’Inghilterra, Higuita decide di passare alla storia e si inventa la parata dello Scorpione.

E’ questa l’immagine principe di un intero movimento: fantasia, tecnica e tanta follia.
Un dribbling sbagliato che ti condanna ad una cocente eliminazione, un autogol che ti condanna a morte, corse a perdifiato, colpi di pistola e una capriola alla rovescia per guardare il mondo al contrario e vedere l’effetto che fa.

I convocati della Colombia Russia2018

Portieri: J.F. Cuadrado (Once Caldas), Ospina (Arsenal), Vargas (Deportivo Calì);

Difensori: Arias (PSV Eindhoven), Farid Díaz (Olimpia), Mina (Barcellona), Mojica (Girona), Murillo (Pachuca), Sanchez (Tottenham), C. Zapata (Milan)

Centrocampisti: Aguilar (Calì), Barrios (Boca Juniors), J. Cuadrado (Juventus), Lerma (Levante), Quintero (River Plate), Rodriguez (Bayern Monaco), Sanchez (Espanyol), Uribe (Club America)

Attaccanti: 
Bacca (Villarreal), Borja (Palmeiras), Izquierdo (Brighton Hove & Albion), Muriel (Siviglia), Falcao (Monaco).

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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