Bilbao Calling -9

San_Mames,_Euskal_Herria

Da oggi fino alla prossima settimana, il blog si prende uno spazio per raccontare il viaggio di avvicinamento, fisico e mentale, verso la partita di Europa League tra Toro e Athletic Club (Bilbao).
Non solo una partita valevole per i 16esimi di Coppa, ma un viaggio all’interno di una realtà distante anni luce dalle nostre latitudini.
Bilbao come un esempio di valori positivi, l’appartenenza, l’orgoglio, l’amore per la propria terra.
La prima puntata del mio viaggio si apre con una riflessione del 34enne centravanti Aritz Aduriz che parla del club.

Un club diverso da tutti.
Qui perdere fa ancora più male, non c’è paragone con altre squadre perché qui senti la gente molto vicina, si vive tutti insieme la passione per questi colori. Non sono luoghi comuni. Il calcio qui è parte della città, come lo stadio. Uno qui sa il sentimento che unisce la gente ai colori, non si può far finta di non vederlo, c’è uno spirito di corpo molto forte che ci lega alla gente. E poi il club è speciale: la settimana scorsa la fondazione dell’Athletic ha organizzato un festival del cinema a sfondo calcistico, poi ha lanciato una borsa di studio da assegnare a un canterano che dopo aver passato anni nelle giovanili non riesce a fare il salto in prima squadra: un modo concreto di dare una mano a chi non riesce a sfondare con il calcio. L’idea è cercare di far sì che i giocatori sentano l’Athletic come casa loro e i ragazzi vogliano venir qui a tutti i costi.
Aritz Aduriz

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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