Quarta tappa di avvicinamento al viaggio verso Bilbao. Oggi parliamo di un mito e di un gesto storico per tutti i baschi e, in generale, un gesto che significa libertà.
Era il 5 dicembre del 1976 e si giocava il derby tra Athletic e Real Sociedad.
Non è un derby qualunque, e del resto come mai potrebbe essere qualunque un derby, ma quanto accadde all’ingresso delle squadre in campo è qualcosa che entra di diritto nell’album dei ricordi di tutti i baschi.
José Ángel Iribar, portiere dell’Athletic e Inaxio Kortabarria, difensore della Real entrano in campo mostrando con fierezza la bandiera basca, la ikurriña.
Non è un gesto che passa inosservato. Il simbolo della terra basca è stato messo al bando dal regime del Generalísimo Franco e i baschi sono praticamente clandestini, tanto che a volte, i tifosi dell’Athletic portano allo stadio il tricolore italiano per mostrare i loro colori.
Quella fu la prima apparizione pubblica della bandiera basca.
Un gesto che ricorda il pugno chiuso di Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi del 1968.
Un gesto coraggioso in una terra dove il nazionalismo significa autonomia, indipendenza, radicalismo, socialismo e marxismo.*
Un gesto politico. Un gesto di sinistra.
E come disse Iribar: “La politica mi interessava perché mi interessava la vita. La mia e quella di chi verrà dopo di me. E se davanti alla politica gli altri alzano le spalle, beh, peggio per loro“.
*Le parole di Iribar sono state tratte da un articolo di Angelo Carotenuto e sono rintracciabili in più fonti.