Serie A 2016 al via – Parte 2

Genova per noi – Samp e Genoa
Obiettivo: Europa League

Genoa-away-2012_4Ogni anno, anzi, ogni sei mesi, il presidente Preziosi si diverte a smontare il suo Genoa. Gasperini oramai ci ha fatto l’abitudine e la sfida è sempre la stessa: puntare il più in alto possibile, combinando gli incastri in un tetris non sempre semplicissimo. Certo è che i miracoli non sono all’ordine del giorno e a forza di tirare la corda, il rischio è che quella prima o poi si strappa. Il Genoa 2016 non si discosta da questa regola: tanti nuovi acquisti e tante cessioni in una incredibile girandola di nomi. Munoz, Pandev e Ujkani sono i volti noti, Capel l’usato garantito e poi via con una serie di scommesse che potrebbero risultare vincenti come Gakpé, Lazovic, Cissokho, Figueiras, Ragusa e Ntcham. In uscita Iago Falqué, Roncaglia, il greco Fetfazidis, Niang e Bertolacci, ma anche Edenilson e Lestienne. Insomma, il supermercato rossoblù continua nel suo incessante andirivieni: a Gasperini auguriamo buona fortuna.

sampdoria logo

Fortuna di cui hanno bisogno anche mister Walter Zenga e la sua Samp. L’inizio di Zenga sulla panchina della Samp non è stato dei migliori e l’eliminazione dall’Europa League ha incrinato i rapporti tra tifoseria e tecnico. Il vulcanico presidente Ferrero ha insistito per riportare sotto la Lanterna Antonio Cassano da Bari vecchia: un rischio calcolato o un azzardo da pokerista? Intanto la campagna acquisti è in fermento e radiomercato registra le sirene per Mario Balotelli in cerca di un rilancio. Genova potrebbe essere la piazza giusta. Vi immaginate che coppia con Cassano? Cassani, Zukanovic, Fernando, Barreto, Moisander, Cassano e i ritorni di Salamon e Krsticic: forse manca un vero e proprio centravanti vista anche la partenza di Okaka verso l’Anderlecht e l’addio di Eto’o.

 

Il progetto Under21 – Torino
Obiettivo: Europa League

torino logo maglia

Il Toro di Cairo e Ventura è costruito per stupire. Tanti giovani (quattro sono Under21 azzurri), tanti soldi spesi e una sola cessione eccellente (almeno al momento), quella di Matteo Darmian al Manchester United. Gli altri pezzi pregiati di casa granata hanno resistito alle lusinghe di diverse squadre: se Bruno Peres, Glik e Maksimovic resteranno, come pare, questo Toro è sulla carta, il più forte dell’era Cairo. Dai soldi incassati per Darmian e quelli risparmiati dall’esercizio precedente, il ds Petrachi e il presidente Cairo hanno rinforzato la mediana con gli acquisti di Obi, Acquah e Baselli, aumentato la velocità sulle fasce con Avelar e Zappacosta e regalato ai tifosi la ciliegina su una torta tanto gustosa quanto pericolosamente acerba con l’acquisto del centravanti Belotti. L’anno scorso, con una rosa ridotta all’osso, il Toro fece veri e propri miracoli: ottavi di finale di Europa League e nona piazza in classifica a due punti dall’Europa League. Il tanto sospirato progetto sembra sulla strada giusta. Ventura è un maestro, Baselli potrebbe essere l’uomo in più. I tifosi granata sognano. E fanno bene.

Una Viola lusitana – Fiorentina
Obiettivo: Europa League

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Paulo Sousa è arrivato fra lo scetticismo generale. Qualche polemica , soprattutto, legata al suo passato juventino. Poi, dopo le prime parole pacate ma dirette, sono arrivati i primi risultati vincenti (contro le grandi d’Europa, seppur in amichevole) e una grande attitudine al lavoro: così, il portoghese ha conquistato Firenze e la Fiorentina. Sfoltita la rosa con le cessioni eccellenti di Mario Gomez, Savic, Aquilani, Salah e Neto, i viola hanno subito rimpolpato il gruppo con gli arrivi di Astori, Sepe, Mario Suarez e Kalinic. In avanti probabile l’acquisto ancora una punta, ma gli affari migliori sono le conferme di Bernardeschi e Babacar. Puntare in alto si può, ma sulle rive dell’Arno, spesso e volentieri, i sogni svaniscono molto prima che a mezzanotte: Della Valle sembra credere nel progetto Sousa ma dovrà essere l’ambiente a sostenerlo. Intanto si lavora per trattenere Joaquin in procinto di tornare in Spagna, al Betis.

 

Forti emozioni – Napoli
Obiettivo: Champions

napoli stemma

Il nuovo corso napoletano parte da un allenatore nato a Napoli ma con un forte accento toscano. Maurizio Sarri ha la sua grande occasione: rifiuta le etichette, ama Bukowski, lavorava in banca, si fa portare la moka durante l’allenamento, in panchina ci va in tuta e l’anno scorso il suo Empoli ha giocato un gran bel calcio. Adesso l’asticella si alza. La piazza è calda; De Laurentiis apparentemente sembra dare spazio, tempo e libertà al suo nuovo mister. Ma si sa, contano i risultati e da lì passerà molto (se non tutto) il futuro di Sarri al Napoli. Gli azzurri hanno operato in maniera oculata. In mezzo al campo è arrivato il pupillo di Sarri, Valdifiori, poi l’ex udinese Allan, mentre la difesa è stata puntellata con Chiriches (promessa mai mantenuta appieno nel Tottenham), Hisaj (altro ex Empoli) e i portieri Reina e Gabriel. Il Napoli cerca ancora un esterno difensivo (Vrsaljko?) e un difensore (Maksimovic?) mentre l’aver trattenuto Higuain va letto come un grande colpo: non si cedono a cuor leggero (anche se le cifre sono alte) bomber da venti goal a stagione. Dove può arrivare questo Napoli? In alto, considerando il valore dei suoi avanti (Insigne, Gabbiadini, Mertens, Callejon e Higuain), oppure in basso se società e tifosi non dovessero avere la pazienza necessaria. Sarri, dicevamo, fa giocare benissimo le sue squadre ma un conto è allenare una piazza come quella empolese senza polemiche e pressioni, un conto è allenare a Napoli.

 

A fari spenti: Roma e Lazio
Obiettivi: Scudetto per la Roma, Champions per la Lazio

roma 1927 stemma

La Roma dei tanti esuberi e dei pochi italiani (De Rossi, Totti, Florenzi e Capradossi) è alla ricerca di una identità ben precisa. Garcia si è defilato, non ha rilasciato dichiarazioni eclatanti, la società compra (Dzeko, Salah, Szczesny, Iago Falque, Digne e Emerson Palmieri in dirittura d’arrivo) ma deve fare cassa e così si spiegano le cessioni eccellenti di Romagnoli, Bertolacci e Yanga-Mbiwa (60 milioni in tre). Intanto Sabatini & Co. devono sfoltire e dopo Doumbia e Destro, la svendita comprende anche Holebas, Cole, Gervinho e Marquinho. Chi più chi meno alla ricerca di una squadra. Il risultato è una Roma con grandi qualità tecniche che, sulla carta, appare più forte dell’edizione 2014-2015. La sensazione è che manchi qualcosa, soprattutto in difesa, al centro e sulle fasce, dove si cerca di far quadrare i conti con Rudiger (Leverkusen) e un ulteriore innesto. Sarà la volta buona per riportare lo scudetto a Roma?? Nel frattempo i tifosi non sembrano remare nella stessa direzione societaria: frizioni con gli americani, risultati che non arrivano, qualche polemica di troppo. A Roma è veramente difficile fare calcio.

lazio stemma

La Lazio di Lotito e Pioli non è cambiata granché. Perso Mauri, ma già ritrovato, sta cercando in tutti i modi di trattenere Lucas Biglia, capitano in pectore, e prova a gestire i mal di pancia di Candreva a cui la fascia è stata sottratta. Ripetere il brillante campionato dell’anno scorso appare difficile, anche perché le dirette concorrenti si sono rinforzate maggiormente. C’è curiosità per i neo-acquisti Morrison, Kishna e Milinkovic Savic. Il preliminare di Champions è il primo obiettivo stagionale e la grande quantità di denaro potrebbe fare all’uopo della società capitolina. Proprio nell’andata vittoriosa per 1-0 contro il Leverkusen, Klose ha rimediato un infortunio che appare più grave del previsto. Ipotizzando un lungo stop (ma non lo auguriamo di certo al bomber tedesco) e considerando l’assenza di Djordevic a causa di un problema alla caviglia, i biancocelesti necessiterebbero di un nuovo puntero. Si parla di Matri e la cessione di Keita Baldè appare più lontana.

 

L’Europa che conta: Milan e Inter
Obiettivi: Champions (o Scudetto?)

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Milano vive una lunga crisi pallonara ma lentamente sembra volersi riprendere il suo ruolo nell’élite del massimo campionato. Entrambe alle prese con pessime gestioni (economiche e tecniche), entrambe alla ricerca di un posto Champions, obiettivo minimo dichiarato, entrambe in debito con i propri tifosi e costrette a fare mercati faraonici. Il Milan di Berlusconi e Mr. Bee (ma alla fine ha messo i soldi o no?) è ripartito dalle fondamenta. Nuovo allenatore – Mihajlovic – e un restyling che appare ancora troppo leggero per rientrare di corsa nel novero dei pretendenti al titolo. Serve tempo e servono idee. I soldi per Bertolacci e Romagnoli sembrano eccessivi ai più (anche se il secondo è un grande acquisto, a patto di non caricarlo di troppe responsabilità) e la strana coppia Luiz Adriano-Bacca potrebbe risolvere molti dei problemi offensivi dei rossoneri che nel frattempo hanno ceduto El Sharaawy al Monaco e si sono liberati di ingaggi monstre (solo per citarne alcuni: Essien, Muntari, Destro, Robinho). Serve ancora qualcosa in mezzo al campo e l’arrivo di Soriano potrebbe risolvere più di un problema. Le incognite restano. La difesa era il reparto che necessitava di maggiori interventi: basterà il solo Romagnoli? E il quasi sconosciuto Rodrigo Ely può essere considerato un titolare papabile? In più, sul mercato milanista c’è l’ombra di Ibrahimovic. Berlusconi dice che Zlatan ha promesso: se va via dal Paris, andrà sicuramente al Milan. Mah. Se lo dice lui… Resta il dubbio che non sia strettamente necessario compiere una operazione così economicamente impattante per un giocatore di 34 anni (decisivo finché si vuole) con un ingaggio stratosferico.

inter stemma 2015-2016

L’Inter, dal canto suo, mette in scena un mercato degno del drammaturgo Eugene Ionesco, fautore del teatro dell’assurdo. Mancini ha guadagnato la riconferma nonostante il fallimento del campionato scorso. I meno indulgenti si schierarono con l’allenatore jesino che ereditò la gestione Mazzarri nonostante i rinforzi che vennero negati precedentemente al tecnico toscano. Bene, sono trascorsi appena cinque mesi e quelle operazioni di mercato sono state totalmente sbugiardate. Shaqiri e Podolski out, via tantissimi giovani di prospettiva (Mbaye, Benassi perso alle buste con il Torino, Bonazzoli, Crisetig, Bardi, Longo, Duncan) ma soprattutto addio a Kovacic passato al Real per la bella cifra di 40 milioni. Sono arrivati tre difensori nuovi di zecca: Murillo, Montoya e Miranda, lo svincolato Biabiany, Jovetic dopo il fallimento inglese e soprattutto Kondogbia, strappato al Monaco per 35 milioni di euro e protagonista del primo derby annuale, almeno in fase di mercato. Mancini insiste e chiede altri rinforzi. Il precampionato interista è stato un pianto, ma al Mancio poco importavano le amichevoli e i tornei agostani: l’importante sarà ottenere per il suo 4-2-3-1, Melo, Perisic e Perotti (con Lavezzi outsider), più un terzino sinistro (Coentrao?). Staremo a vedere.

 

La favorita per eccellenza – Juventus
Obiettivo: Scudetto

stemma juventus

La Juventus di Massimo Allegri proverà a raggiungere il record di cinque titoli consecutivi. I bianconeri, nonostante le cessioni eccellenti (Pirlo, Vidal e Tevez), sembrano essere ancora i più forti, come ha dimostrato la partita di Supercoppa italiana giocata ad inizio agosto. Dal mercato sono arrivati Neto, Dybala (costato parecchio, segno che in società ci credono eccome), Mandzukic, Khedira e Zaza. L’acquisto del tedesco proveniente dal Real è quello che desta maggiori incertezze: svincolato, con un ingaggio elevato e soprattutto con poche garanzie fisiche. Qualche dubbio sulle cessioni resta e Pogba sarà chiamato al tanto atteso salto di qualità, quello definitivo, quello in grado di trascinare la banda di Allegri oltre ogni aspettativa. Fare meglio della stagione scorsa vorrebbe dire vincere la Champions, ma rimanendo nei confini italici, i bianconeri hanno dimostrato di avere pochi (o nessun) concorrenti. Resta qualche dubbio sulla preparazione e sui tanti infortuni già patiti dai giocatori di Allegri: ultimo in termini di tempo, Marchisio, che salterà le prime tre gare di campionato. Alla Juventus è arrivato il terzino sinistro richiesto dal tecnico (Alex Sandro, 28 milioni dal Porto), ma manca ancora il tanto agognato trequartista (Draxler? Isco? Ozil? Nasri? Mkhitaryan? Eriksen? Vazquez?), anche se il tempo stringe e i costi lievitano. Intanto la soluzione Allegri la potrebbe trovare in casa con il Tucumano Pereyra. Potrebbe essere lui l’uomo per tutte le stagioni?

Ad ogni buon conto, sarà un campionato più equilibrato, speriamo più divertente degli ultimi disputati con la grossa novità della goal-line technology.
Buon campionato a tutti.

Pubblicato da Danilo Baccarani

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e l'impermeabile di Bogart, ché non si sa mai.

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