LA SQUADRA – (EL TRICOLOR, EL TRI, LA VERDE)
Pensate per un attimo ad un baratro. E pensate che un intero paese ci sia dentro. Un mezzo disastro, ecco cosa sono state le qualificazioni ai Mondiali brasiliani per la nazionale messicana. E dire che il terzo turno era incominciato in maniera trionfale, con 6 vittorie in 6 partite. Ma quando si è trattato di fare sul serio, nel classico hexagonal CONCACAF, i messicani hanno inanellato una serie interlocutoria di risultati che li hanno visti vincere una volta sola davanti al pubblico amico, contro il modesto Panama, pareggiare 5 volte e perdere 3.
Ma non è tutto, perchè all’ultima giornata, i messicani perdevano 2-1 in Costarica mentre all’83esimo, Panama stava conducendo con il medesimo risultato, sugli USA, già qualificati. Ma si sa, il calcio riserva sempre sorprese, e gli americani riuscivano a ribaltare il risultato vincendo per 3-2 (con due goal in pieno recupero), condannando Panama all’eliminazione e regalando un insperato spareggio al Messico.
Qui i messicani sono stati bravi a non lasciarsi scappare la possibilità di approdare in Brasile e molto agevolmente si sono aggiudicati il playoff interzona con i malcapitati neozelandesi (5-1, 4-2).
Partiamo con il dire che dal dopo Aguirre (2010), sono ben cinque gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina messicana. Sicuramente non un buon punto di partenza. Ora è la volta di Miguel Herrera che per questo Mondiale si affida ad un mix di esperienza e gioventù che potrebbe risultare insufficiente per centrare gli ottavi di finale.
Tra i pali Corona è il titolare, ma un infortunio dell’ultima ora potrebbe averlo messo fuori causa. In quel caso, sarà il turno di Ochoa.
In difesa la classe e l’esperienza di Rafa Marquez, elegante centrale con un passato al Barcellona; Salcido dopo l’esperienza europea è tornato in patria e sarà titolare sulla fascia sinistra. A centrocampo Montes, proprio ieri si è infortunato seriamente e potrebbe dare forfait. Qui ci sono più dubbi che certezze e Guardado del Leverkusen ed Herrera del Porto sono gli unici “stranieri” di un centrocampo praticamente autarchico e totalmente ridisegnato, visto che Brizuela, Medina, Vazquez, Pena e Fabian non arrivano a 50 presenze in cinque…un po’ poco per un reparto dove l’esperienza serve, eccome.
In attacco l’eterna promessa Giovani dos Santos, il Chicharito Hernandez del Manchester, altro giocatore che fatica a restare costante e poi i peones del goal, Pulido, Peralta e Jimenez.
Questo Messico, sulla carta, non appare squadra eccelsa e ricorda solo lontanamente quella del 1986. Negli ultimi cinque mondiali, i messicani si sono fermati agli ottavi di finale. Inseriti nel girone A con Brasile, Croazia e Camerun hanno un compito difficile ma non impossibile. Nonostante ciò, credo che non siano in grado di andare oltre al girone.
LA STELLA – JAVIER HERNANDEZ
Figlio e nipote d’arte (sia babbo che il nonno materno furono calciatori), Hernandez è un attaccante dallo spiccato fiuto del goal. Non certo possente fisicamente (175cmx70kg), El Chicharito (Pisellino, suo padre era soprannominato Chicharo, per via degli occhi verdi come piselli) gioca da quattro anni nel Manchester United dopo un inizio di carriera folgorante nel Chivas di Guadalajara.
A volerlo fortissimamente fu Sir Alex Ferguson. La carriera di Hernandez è stata fin qui altelenante e il ragazzo, classe 1988, ha fatto molta fatica (forse più del previsto) per inserirsi e convincere appieno la dirigenza del Manchester.
Ora arriva questo mondiale e a Manchester è arrivato un nuovo allenatore, Louis Van Gaal che ha preso il posto di Moyes: le cronache spingono il messicano verso altri lidi (Inter in testa) ma molto dipenderà anche dalle prestazioni brasiliane del Chicharito.
A 26 anni è giunto il momento di mostrare le proprie carte e dimostrare il proprio valore. Herrera ha bisogno dei suoi goal per compiere una piccola impresa, ma attenzione, però: per il playoff contro la Nuova Zelanda, il tecnico messicano scelse una via autarchica, estromettendo di fatto Hernandez e gli altri “europei”. Solo una decisione temporanea o la volontà di chiarire chi comanda per davvero?
Inevitabile pensare che Hernandez sia un valore aggiunto e che Herrera punterà molto, se non tutto, su di lui.
IL MESSICO AI MONDIALI
RECORD
14 (+1, quella del 2014) le qualificazioni alla fase finale (in 12 occasioni, il Messico ha raggiunto almeno gli ottavi)
9 sconfitte consecutive dall’1-4 contro la Francia (1930) fino allo 0-3 contro la Svezia (1958)
5 campionati mondiali disputati da Antonio Carbajal (a pari merito con Lothar Matthaus e Gianluigi Buffon, se quest’ultimo giocherà almeno una partita del prossimo Mondiale)
25 come i goal subiti da El Cinco Copas, Carbajal
178 come le presenze di Claudio Suarez (1992-2006)
46 come le reti di Jared Borgetti (1997-2008, in 89 presenze). In attività c’è Hernandez a 35.
LA BANDIERA – BANDERA DE MÉXICO
La Bandiera messicana venne introdotta per la prima volta nel 1821 come un semplice tricolore verde (lato dell’asta), bianco e rosso. Nel 1823 venne aggiunto al centro della striscia bianca lo stemma messicano, che rappresenta la fondazione, nel 1325, della capitale Azteca di Tenochtitlán (sul suolo attualmente occupato dalla moderna capitale della nazione, Città del Messico). Lo stemma è stato modificato diverse volte, e di conseguenza è stata modificata anche la bandiera, non più cambiata dal 1968 con l’attuale stemma disegnato da Francisco Eppens Helguera.
I colori rappresentano in ordine l’indipendenza, la religione e l’unione fra gli stati messicani, stando alla Bandera Trigarante de Mexico che avrebbe ispirato l’attuale bandiera messicana, tuttavia altre interpretazioni si sono susseguite, la più conosciuta è quella trapelata dalla secolarizzazione del paese operata da Benito Juárez, secondo la quale il verde rappresenta la speranza, il bianco l’unità e il rosso il sangue degli eroi della patria.
IL PAESE
Dati amministrativi
Nome completo Stati Uniti del Messico
Nome ufficiale Estados Unidos Mexicanos
Lingue ufficiali Spagnolo e altre 68 lingue amerinde
Capitale Città del Messico (8.851.080 ab. / 2010)
Politica
Forma di governo
Repubblica presidenziale federale
Presidente Enrique Peña Nieto
Ingresso nell’ONU 21 novembre 1945
Superficie Totale 1 972 550 km² (14º)
Popolazione Totale 117.409.830 ab. (2013) (11º)
Densità 57 ab./km²
Tasso di crescita 1,086% (2012)
Economia
Valuta Peso messicano
PIL (nominale) 1 177 398milioni di $ (2012) (14º)
PIL pro capite (nominale) 10 059 $ (2012) (67º)
PIL (PPA) 1 798 353 milioni di $ (2012) (11º)
PIL pro capite (PPA) 15 363 $ (2012) (67º)
ISU (2012) 0,775 (alto) (61º)
Inno nazionale – Himno Nacional Mexicano
IL MIO MESSICO
Il mio Messico è una trasferta lavorativa. Forse la più difficile, sicuramente quella del cambiamento. Stava cambiando la mia vita e me ne accorsi proprio a Pachuca, tre anni orsono. Pioveva come mai avevo visto nella mia vita e il Mondiale Under17 scorreva lento, lentissimo ai 2600 metri dell’altopiano.
Succedeva di tutto e tutto nel mio stadio, nella città e al sottoscritto. Il disallineamento dei pianeti o qualsiasi altro mutamento climatico non mi avrebbe stranito più di tanto: ma se nel giro di tre settimane, a causa di un tifone, il segnale internazionale cade e il tuo ufficio resta (come tutto il venue) senza acqua, un portiere segna con un calcio di punizione da 68 metri e rischi l’ospedale per una congestione da birra, beh, diciamo che non vedere l’ora di tornare ad una serena normalità, è il minimo che si possa chiedere.
Il mio Messico è un’alba continua, la sveglia biologica delle 5.30 del mattino, una luce che invade la stanza, il mal di pancia da ansia che ti assale e la necessità di far trascorrere il tempo.
E allora impari che l’attesa ha un sapore e che, sì, basta aspettare per poi essere felici.
Il mio Messico è una birra non bevuta. Giorno di riposo e allora, via per un po’ di relax, nel centro città. Ci sediamo ai tavolini di un ristorante e, con il mio collega, ordiniamo due bistecche e due birre. Il cameriere, molto gentilmente, ci informa che, a causa delle elezioni regionali, il governatore ha vietato per due giorni la vendita di alcol nei locali.
Non ci volevo credere. Ma era tragicamente vero.
Il mio Messico è una maglietta con una stella rossa e una scritta: Radio insurgente, EZLN che è l’acronimo di Esercito Zapatista di liberazione nazionale: il loro motto? Democrazia, giustizia e libertà. Proprio l’altro giorno leggevo che il subcomandante Marcos ha abbandonato il ruolo di portavoce degli indios e dei campesinos che per anni ha difeso e per cui ha lottato.
Il mio Messico è una serie infinita di nuvole e di pioggia, una partita di calcio giocata ai 2600mt di altitudine con in testa il refrain di una canzone che solo il genio di Enzo Jannacci poteva interpretare al meglio.
E pure il mio Messico è un posto dell’anima e del cuore, un posto malinconicamente folle e irrazionale come l’amore che ti prende e ti porta via, proprio come il vento che porta via le nuvole.
Ma se quel giorno piove e l’aria profuma intensamente di pioggia e marjuana, allora l’unica cosa che resta da fare è fermarsi a guardare il cielo, bere una birra e attendere che qualcosa accada.
Ho atteso e quel qualcosa mi aspettava al mio ritorno. Si chiama vita e i messicani lo sanno.
INNO NAZIONALE – Himno Nacional Mexicano
- Mexicanos, al grito de guerra
- El acero aprestad y el bridón;
- Y retiemble en sus centros la tierra
- Al sonoro rugir del cañón.
- I
- Ciña ¡Oh Patria! tus sienes de oliva
- de la paz el arcángel divino,
- que en el cielo tu eterno destino
- por el dedo de Dios se escribió.
- Mas si osare un extraño enemigo
- profanar con su planta tu suelo,
- piensa ¡Oh Patria querida! que el cielo
- un soldado en cada hijo te dio.
- II
- En sangrientos combates los viste
- por tu amor palpitando sus senos,
- arrostrar la metralla serenos,
- y la muerte o la gloria buscar.
- Si el recuerdo de antiguas hazañas
- de tus hijos inflama la mente,
- los recuerdos del triunfo tu frente,
- volverán inmortales a ornar.
- III
- Como al golpe del rayo la encina,
- se derrumba hasta el hondo torrente,
- la discordia vencida, impotente,
- a los pies del arcángel cayó.
- Ya no más, de tus hijos la sangre,
- se derrame en contienda de hermanos;
- sólo encuentre el acero en sus manos
- quien tu nombre sagrado insultó.
- IV
- Del guerrero inmortal de Zempoala
- te defiende la espada terrible,
- y sostiene su brazo invencible,
- tu sagrado pendón tricolor.
- Él será del feliz mexicano
- en la paz y en la guerra el caudillo.
- porque él supo sus armas de brillo
- circundar en los campos de honor.
- V
- ¡Guerra, guerra sin tregua al que intente
- de la patria manchar los blasones!
- ¡guerra, guerra! los patrios pendones
- en las olas de sangre empapad.
- ¡Guerra, guerra! en el monte, en el valle,
- los cañones horrísonos truenen
- y los ecos sonoros resuenen
- con las voces de ¡Unión! ¡Libertad!.
- VI
- Antes, Patria, que inermes tus hijos
- bajo el yugo su cuello dobleguen,
- tus campiñas con sangre se rieguen,
- sobre sangre se estampe su pie.
- Y tus templos, palacios y torres
- se derrumben con hórrido estruendo,
- y sus ruinas existan diciendo:
- de mil héroes la patria aquí fue.
- VII
- Si a la lid contra hueste enemiga,
- nos convoca la trompa guerrera,
- de Iturbide la sacra bandera,
- mexicanos, valientes seguid.
- Y a los fieles bridones les sirvan
- las vencidas enseñas de alfombra;
- los laureles del triunfo den sombra
- a la frente del Bravo Adalid.
- VIII
- Vuelva altivo a los patrios hogares,
- el guerrero a cantar su victoria,
- ostentando las palmas de gloria
- que supiera en la lid conquistar.
- Tornaránse sus lauros sangrientos
- en guirnaldas de mirtos y rosas,
- que el amor de las hijas y esposas,
- también sabe a los bravos premiar.
- IX
- Y el que al golpe de ardiente metralla,
- de la Patria en las aras sucumba,
- obtendrá en recompensa una tumba
- donde brille, de gloria, la luz.
- Y, de Iguala, la enseña querida
- a su espada sangrienta enlazada,
- de laurel inmortal coronada,
- formará de su fosa una cruz.
- X
- ¡Patria! ¡Patria! tus hijos te juran
- exhalar en tus aras su aliento,
- si el clarín con su bélico acento
- los convoca a lidiar con valor.
- ¡Para ti las guirnaldas de oliva!
- ¡un recuerdo para ellos de gloria!
- ¡un laurel para ti de victoria!
- ¡un sepulcro para ellos de honor!.
Traduzione in italiano
- Coro
- Messicani, al grido di guerra
- preparate l’acciaio e la briglia,
- e tremi nel suo nucleo la terra
- al sonoro ruggire del cannone.
- I
- Cinga oh Patria! le tue tempie di olivo
- di pace l’arcangelo divino,
- che nel cielo il tuo eterno destino,
- dal dito di Dio fu scritto;
- Ma se osasse un estraneo nemico,
- profanare col suo piede il tuo suolo,
- pensa, oh Patria amata! che il cielo
- un soldato in ogni figlio ti diede.
- Coro
- II
- In sanguinosi combattimenti li hai visti
- con i loro petti palpitanti per amor tuo
- affrontare la mitraglia sereni,
- e la morte o la gloria cercare.
- Se il ricordo di antiche gesta
- dei tuoi figli infiamma la mente,
- gli allori del trionfo, la tua fronte
- torneranno immortali ad ornare.
- Coro
- III
- Come al colpo di un fulmine la cima
- crolla fino al torrente profondo,
- la discordia, vinta, impotente,
- ai piedi dell’arcangelo cade.
- Che il sangue dei tuoi figli
- si sparga in battaglia di fratelli
- trovi solo la spada nelle tue mani
- chi insultò il tuo sacro nome.
- Coro
- IV
- Dell’immortale guerriero di Zempoala,
- ti difende la spada terribile
- e sostiene il suo braccio invincibile
- il tuo sacro vessillo tricolore;
- Egli sarà il messicano felice,
- nella pace e nella guerra il capo
- poiché egli seppe le sue armi di lucentezza
- circondare nei campi d’onore.
- Coro
- V
- Guerra, guerra senza tregua, a chi tenti
- della patria macchiare i blasoni!
- Guerra, guerra! i patri pennoni
- nelle onde di sangue inzuppate.
- Guerra, guerra! sui monti, nelle valli
- i cannoni risonanti tuonino
- e gli echi sonori risuonino
- con le voci di Unione! e Libertà!
- Coro
- VI
- Prima, o Patria, che inermi i tuoi figli
- sotto il giogo il loro capo pieghino,
- i tuoi campi colsangue si irrighino,
- sul sangue si stampi il loro piè;
- e i tuoi templi, i palazzi, le torri
- crollino con orrido strepito,
- e le rovine restino proclamando:
- di mille eroi la Patria fu qui.
- Coro
- VII
- Se alla lotta contro l’esercito nemico
- ci convoca la tromba guerriera
- di Iturbide la sacra bandiera
- Messicani! valenti seguite:
- e alle fiere briglie servano
- i vessilli vinti come tappeto;
- gli allori del trionfo come ombra
- sul capo del valoroso condottiero.
- Coro
- VIII
- Torni altezzoso alla patria famiglia
- il guerriero a raccontare la sua vittoria,
- ostentando le palme di gloria
- che seppe conquistare in battaglia:
- Tornino i loro llori insanguinati
- in ghirlande di mirti e rose,
- che l’amore delle fanciulle e spose
- sa premiare anche i valorosi.
- Coro
- IX
- E chi sotto il colpo di un’ardente mitraglia
- in onore della patria soccombe,
- otterrà in ricomprensa una tomba
- dove brilla luce di gloria:
- E di Iguala l’amato stendardo
- alla sua spada insanguinata legato,
- coronata di alloro immortale,
- formerà la croce della sua tomba.
- Coro
- X
- Patria, patria! I tuoi figli ti giurano
- di esalare sui tuoi altari il loro alito,
- se la tromba col suo bellico accento
- li aduna a combattere con valore:
- Per te le ghirlande d’ulivo!
- Un ricordo per essi di gloria!
- Un alloro per te di vittoria!
- Un sepolcro per essi d’onore!
I CONVOCATI UFFICIALI DELLA NAZIONALE MESSICANA
Portieri: Jesus Corona (Cruz Azul), Guillermo Ochoa (Ajaccio), Alfredo Talavera (Toluca).
Difensori: Paul Aguilar (Club America), Miguel Layun (Club America), Rafael Marquez (Leon), Hector Moreno (Espayol), Diego Reyes (Porto), Francisco Javier Rodriguez (Club America), Carlos Salcido (Tigres)
Centrocampisti: Isaac Brizuela (Toluca), Marco Fabian (Cruz Azul), Hector Herrera (Porto), Juan Carlos Medina (Club America), Luis Montes (Leon), Carlos Pena (Leon), Jose Juan Vazquez (Leon), Andres Guardado (Bayer Leverkusen)
Attaccanti: Giovani Dos Santos (Villarreal), Javier Hernandez (Manchester United), Raul Jimenez (Club America), Oribe Peralta (Santos), Alan Pulido (Tigres)